Prende sempre più piede l’idea di trasformazione delle strutture da fisse a mobili. Una soluzione che potrebbe trovare l’approvazione della Soprintendenza

Il progetto alternativo riguardo ai Chioschi sequestrati, quindi farli diventare strutture mobili e leggere, sembra stia trovando una strada percorribile, e probabilmente prima o poi si giungerà alla fine in quella direzione, ma è ovvio, visto che siamo già alle porte di marzo, che la prossima estate sarà la quarta caratterizzata dall’assenza dei noti Bar. L’idea portata avanti dal Comune, seppur con tempi difficilmente calcolabili, di modifica delle pesanti strutture in cemento con altre mobili più rispettose dell’ambiente circostante cioè del Parco della Rimembranza e ancorate al terreno con piccoli plinti, secondo alcune voci potrebbe essere accettata dalla Soprintendenza, riuscendo a sbrogliare una matassa che va avanti da troppo tempo con pesanti danni. Tutti i concessionari infatti hanno affrontato spese ingenti e ora si trovano esposti e in difficoltà con i cantieri sotto sequestro. Intanto prosegue il processo a carico di amministratori e dirigenti. Lunedì sono stati ascoltati l’ex assessore Stefano Prampolini e l’attuale dei Lavori pubblici Gabriele Giacobazzi.