Chiudere il tesseramento Pd lunedì prossimo è la «soluzione più seria», secondo Guglielmo Epifani. Il segretario Pd, conversando con i giornalisti alla Camera, ha spiegato che la segreteria del partito è stata unanime su questa proposta e che ora parlerà dell’ipotesi anche con Gianni Pittella e Giuseppe Civati, che non sono rappresentati in segreteria. «E’ una piccola modifica (al regolamento del congresso, ndr) secondo me di grande buon senso. Questo è l’orientamento della segreteria, è ovvio che bisogna ci sia il consenso dei candidati». E qui iniziano i problemi. Perchè, benchè i candidati siano numericamente limitati, difficile che si trovino d’accordo. Infatti, già dalle prime ore: Cuperlo è contento, Renzi, anche se con scarso entusiasmo, ci sta, ma gli altri due no. «Vogliono bloccare il tesseramento, come propone Cuperlo? Lo blocchino, nessun problema. Accetto le decisioni altrui, le regole altrui. L’importante è che finalmente il Pd torni a discutere di questioni concrete», commenta il sindaco di Firenze. «Trovo un po’ curioso che non se ne discuta nella commissione di garanzia – dice invece Giuseppe Civati -. Qualcuno, Renzi, ha cambiato idea Vorrei sapere perché. Poi, prima di bloccare il congresso interveniamo su chi ha fatto il ‘doping’. Le resipiscenze dell’ultimo minuto sono inquietanti. Sennò teniamo per buone le tessere cattive e impediamo di iscriversi a chi vuole farlo. In questo momento dico no, se c’è una riunione della commissione di garanzia magari ne parliamo», chiude secco. Concorde Gianni Pittella: ««La mia opinione è che i buoi sono già usciti dalla stalla, il gonfiamento del tesseramento si è già realizzato con i congressi provinciali e non ci saranno ulteriori episodi simili. E’ un provvedimento inutile e penalizza chi vuole iscriversi per votare per i quattro candidati alla segreteria nazionale».