Le domande sono dei tarli che si insinuano nella mente. Finche quel punto fatto come una biscia non troverà risposta, il cervello si arrovellerà su sé stesso. La domanda che tortura tutto l’ambiente sassolese è legata alla permanenza in neroverde di Don Eusebio Di Francesco: rimarrà in neroverde anche nella prossima stagione agonistica? Le sirene sono tante e pure importanti, sta per cominciare un vorticoso giro di panchine in Serie A,e su una di questa potrebbe sedersi proprio il sommo profeta del 4-3-3 neroverde. Lui, il diretto interessato, nella conferenza stampa di giovedì sera è stato molto netto, più che chiaro: «Ne parliamo a fine stagione». Ai più è sembrata una frase di circostanza, il pescarese invece è sembrato sincero, la sua mentalità dice questo, il lavoro afferma altrettanto. Lui non ha fretta, sa di essersi guadagnato la conferma, non solo per il prossimo campionato ma anche per quello successo. La bontà del suo lavoro è sotto gli occhi di tutti e per ora ci sono 73 buoni motivi per pensarlo, e questi sono destinati ad aumentare da qui al 18 maggio. In Piazza Risorgimento sono abituati a lanciare allenatori che finiscono nel mirino delle grandi squadre, gli esempi più lampanti, Pioli e Allegri, due scoperte – in realtà per l’attuale tecnico rossoblù si può parlare di rilancio, dal momento che la sua prima panchina in A fu precedente al periodo neroverde, ma non fortunata – diventate conferme, la strada che sta percorrendo Eusebio è la stessa e il percorso sembra simile a quello di Pioli. Dagli operatori di mercato è già considerato un big, ma il direttore generale gli ha strappato più di una promessa anche per il prossimo campionato, e visto come è stato l’andazzo degli ultimi tempi, avere lo stesso pilota per due tornei consecutivi è un bel successo per tutto l’ambiente. «Ne parliamo a fine stagione», laconica la frase di Don Eusebio, i rumors però danno per imminente un colloquio fra le parti, si parla di metà aprile per mettere l’autografo sotto un altro contratto. La strategia pare abbastanza chiara, si vuole tenere alta la tensione per evitare rilassamenti di sorta, il Sassuolo vuole continuare a correre e non è il caso di fermarsi proprio ora. Il ‘Difra’ e il Sassuolo, il ‘Sasol’ e Don Eusebio sono ormai una cosa sola, un legame che sembra essere indissolubile e destinato a regalare altre fortune ad entrambe le parti. Si proseguirà perché c’è la voglia di stupire ancora portando i colori neroverdi ai massimi livelli. Un modo per ripagare la passione del dottor Squinzi. nGilberto Anceschi