I tifosi del Modena lo conoscono, quelli del Carpi lo stanno scoprendo settimana dopo settimana: Edgar Cani, però, in fondo è sempre lo stesso. E cioè un attaccante che piace tantissimo agli allenatori per il suo tipo di gioco, perché ha fisico e nonostante questo con i piedi ci sa fare, perché ha esperienza anche internazionale e perché, a volte, è capace di reti di livello eccelso, salvo poi non avere quel killer instinct che magari servirebbe a chi gioca là davanti. Eppure, in questa primissima fase di stagione, più che agli errori di mira (beh, qualcuno senz’altro grida vendetta…), Cani deve maledire più che altro quel concetto metafisico che può legittimamente essere chiamato sfiga, perché a Terni una rete splendida gliel’ha negata un palo e contro il Brescia è toccato ad un difensore ergersi a salvatore della patria allontanando dal gol, a un metro dalla porta, il pallonetto con cui l’albanese stava per fare esplodere il Cabassi. «Io comunque – racconta Edgar, con il suo italiano perfetto e un accento chiaramente abruzzese – sono abbastanza soddisfatto sia per quanto riguarda la squadra sia sotto l’aspetto personale: piano piano sto entrando in forma e la squadra, ad eccezione della partita di Cesena, le prestazioni le ha sempre fatte. In queste ultime due partite abbiamo reagito, con una grande prova con il Brescia e soffrendo con la Reggina ma portando a casa il risultato. I gol? Le occasioni le abbiamo avute, e le h avute anch’io: con un po’ di fortuna a Terni e senza quel salvataggio del Brescia, magari…». La storia non si fa con i se, i ma e i magari, e così al momento l’unico gol di Cani è quello, ininfluente, col Cesena: «Una piccola soddisfazione, ma poca cosa visto il risultato. Ma intanto l’importante è averle, le occasioni, per questo dobbiamo continuare così e dare continuità ai risultati, già contro il Cittadella». Sabato Edgar guiderà il Carpi, poi verrà… rapido da De Biasi per le sfide dell’Albania contro Svizzera e Cipro, saltando due gare di campionato, con Novara e Avellino. Una convocazione che pare scontata, in un’Albania che ha sognato sino a un mese fa, per poi perdere due sfide di fila e allontanarsi dalla qualificazione a Brasile 2014: «Adesso per noi è un po’ difficile, dobbiamo sperare anche che gli altri facciano risultati favorevoli per noi. E’ stata comunque una grande fase di qualificazione per l’Albania. Le chance sono poche, però la speranza è sempre aperta». E quando poi tornerà, si inizierà ad entrare in clima derby: «Ci penso, ci penso…», sorride Edgar. Prima, però, obiettivo Cittadella: sarà lui a segnare la prima rete in B al Cabassi?