Agli angoli con via Tamburini e via Nievo regna l’incuria Le aree erano nel progetto ‘Desideri nel verde’ mai realizzato

Un progetto di riqualifica, l’ennesimo, mai realizzato. Si tratta di ‘Desideri nel verde’ e la sua ideazione risale addirittura al 1997, ben diciassette anni fa. Nello specifico il piano particolareggiato del progetto toccava 11 micro-aree disposte nelle strade che attorniano via della Pace e via Giardini, tra il parco Amendola Nord e Buon Pastore. Spazi troppo piccoli per diventare edificabili, ma abbastanza grandi per trasformarsi in parchi a disposizione dei residenti. Nel 2000 il via libera definitivo del Consiglio comunale, ma di quell’idea originaria si è realizzato poco o niente. Soldi stanziati? Un milione di euro, per la gran parte destinati a espropriare le aree di proprietà dei privati. Più di 80mila gli euro versati alla Terminal Campogalliano srl per acquisire l’area all’angolo tra viale Amendola e via Tamburini. O i 438mila euro serviti per appropriarsi dell’area tra via Guarini e via Buonarroti e realizzare una pista ciclabile (latitante) e qualche panchina nel verde. Su 11 delle 13 zone individuate dal piano particolareggiato, solo una ha conosciuto nel concreto la riqualificazione che era stata ideata su carta. Il resto è un coacervo di aree verdi, più o meno grandi, lasciate all’incuria, con erbacce alte e vegetazione incolta. In via Nievo, per esempio, da anni i residenti segnalano la presenza di un prato incolto chiuso da una cancellata arrugginita, mentre l’incuria regna sovrana in via Tamburini, dove i residenti hanno trasformato lo spazio in un parcheggio. «Il progetto doveva dotare il quartiere di mini-aree a servizio delle famiglie, ma non se n’è fatto più niente e spazi che potrebbero tornare a nostra disposizione sono occupati da altro o delimitati da una rete», spiegano i residenti. Ma nella zona i disagi non finiscono qui: qualche giorno fa abbiamo documentato i cassonetti sui marciapiedi di via Buonarotti, ma poco lontano c’è un altro ‘ostacolo’ che dà fastidio a ciclisti e pedoni. Si tratta di cinque panettoni di cemento installati sempre in viale Amendola all’altezza del civico 180, fino a due anni fa usati da un’autofficina, ora chiusa, per delimitare gli spazi degli autoveicoli parcheggiati in attesa di riparazione. «Il meccanico ormai non c’è più e i ciclisti devono fare lo slalom per non urtarli – aggiungono sempre i residenti -. Più volte lo abbiamo segnalato al Comune che ci ha garantito la rimozione, ma nessuno si è ancora fatto vivo».