Blitz del sindaco di San Felice in via Aldo Moro: «Consegne promesse per metà febbraio, vedremo»

SAN FELICE – La questione moduli ha portato ieri il sindaco di San Felice in Regione: è andato personalmente a perorare la causa delle famiglie ancora sfollate e a chiedere di velocizzare la consegna dei moduli. Una consegna che doveva arrivare entro Natale e invece qui come a Cavezzo i tempi si sono dilatati a tal punto che si è ancora a una prima fase di cantiere con circa 150 famiglie che aspettano, di cui 85 solo a San Felice. Di qui la decisione di Alberto Silvestri di andare direttamente a Bologna per incontrare funzionari (non il governatore Vasco Errani, come lui stesso ha precisato) e chiedere di velocizzare la consegna. Mentre Mirandola e San Possidonio hanno cominciato gli allestimenti, nel comune di Silvestri i lavori languono. «Sono andato in Regione nel tentativo di sbloccare la situazione – ha spiegato alla ‘Dire’ – e sono riuscito a strappare una data di consegna. Vedremo poi se sarà rispettata». La consegna dei Map (Moduli abitativi provvisori) secondo le rassicurazioni dell’ente dovrebbe, dunque, avvenire entro la seconda decade di febbraio: «Questo è quello che mi hanno garantito dopo che ho fatto presente con chiarezza lo stato delle cose» ha spiegato Silvestri. «E’ vero che le famiglie ancora da sistemare sono comunque accolte in strutture alberghiere e non sono per strada. Ma il disagio resta alto e la situazione va risolta». Su quale punto della catena organizzativa si sia inceppato, causando il ritardo dell’arrivo dei moduli e costringendo Silvestri a fare la voce ‘grossa’ in Regione, il sindaco preferisce glissare: «Non voglio mettere in imbarazzo nessuno – spiega – speriamo solo che le consegne arrivino davvero entro qualche giorno». Tanto per San Felice quanto per Cavezzo, il discorso moduli fa capo alla reggiana Coopsette, che si è scusata dei disagi provocati ai terremotati precisando che anche i Comuni avrebbero una parte di responsabilità sui ritardi. Il geometra Maurizio Codeluppi, responsabile dell’intervento, ha spiegato a Modena Qui che «i lotti consegnati dai Comuni presentavano vizi che non ci aspettavamo e che hanno richiesto alcune modifiche progettuali: a Cavezzo c’era acqua di falda poco distante dalla strada e il campo di San Felice era stato appena arato e non era stabile. Il maltempo poi ha complicato le cose, con condizioni di acquitrino».