La nuova Ferrari si chiama F138, un omaggio al motore V8 che quest’anno verrà utilizzato per l’ultima volta. F come Ferrari e 13 come il 2013. E il V8, al suo debutto nell’ultima annata prima della pensione, ieri a Jerez ha fatto segnare un sesto tempo, in quello che per la Ferrari – e per le altre scuderie – è stato il primo test della nuova stagione, che ha visto la Rossa andare in pista solamente con Felipe Massa. Di quanto accaduto ieri a Jerez parliamo più diffusamente nell’articolo in basso, ci basti per ora notare che, in fondo, nemmeno la scorsa stagione i primi test furono granché incoraggianti. Del resto la cinquantanovesima vettura costruita dalla Ferrari per il Mondiale di Formula 1- il Cavallino ha partecipato a tutte le edizioni finora disputate e detiene ancora tutti i primati di titoli vinti con 15 Mondiali piloti conquistati e 16 costruttori – parte notoriamente con il consueto obiettivo, quello di vincere, e dovrà lottare contro una concorrenza agguerrita e, almeno nel caso della Red Bull – terzo tempo ieri a Jerez per Webber, davanti alla Rossa – abituata a vincere e capace di partite proprio per questo con un ovvio vantaggio maturato in un passato recente fatto di titoli, vittorie, podi e glorie assortite. Ad ogni modo, sotto l’aspetto tecnico, a prima vista la vera rivoluzione per la Ferrari F138 è nel muso privo di gradino, ricoperto da quel che gli addetti ai lavori hanno chiamato vanity panel, ovvero una copertura che va dalla punta del muso fino al gradino rendendo più gradevole il design della monoposto. Ma oltre ad essere bella quello che conta veramente è che sia anche vincente. E il primo a sperarci è proprio Luca Cordero di Montezemolo, che ha definita la nuova creatura del Cavallino la ‘Speranzosa’, con l’augurio che possa dominare gli avversari sulle piste del Mondiale a partire dal primo Gran Premio in programma a marzo in Australia. Gli ingegneri hanno lavorato molto sul retrotreno che appare completamente rinnovato per cercare di ridurre il gap su quello che era il punto di forza della Red Bull disegnata da Adrian Newey, ovvero l’incanalamento del flusso d’aria nel posteriore. Per arrivare a questo risultato il lavoro del team sinora si è concentrato su un’unica galleria del vento a Colonia perché la ristrutturazione di quella a Maranello non sarà ultimata fino alla prossima estate. E del resto nemmeno la F138 vista ieri a Jerez sarà esattamente quella che vedremo al via del Mondiale, perché le settimane che ci distanziano dal primo semaforo verde porteranno altri sviluppi, magari invisibili ma potenzialmente decisivi. E, allora, non resta che attendere.