Puntuale, riesplode la polemica su campi impraticabili e rinvii Ma il problema non cè solo fra i dilettanti: pensate al Braglia
Parlare del tempo e delle conseguenze del maltempo, in inverno, è un esercizio al quale nessuno si sottrae. Mai. Se poi si coniugano maltempo e calcio beh, si può star sicuri che qualche motivo di polemica lo si trova sempre. Così, anche questa settimana, il calcio dilettantistico della nostra provincia – ma, più in genere, di tutta la nostra regione – si gioca a macchia di leopardo: qui sì, qui no, in certe categorie sì, in altre no. A prescindere, spesso, dalla reale praticabilità dei campi. Seconda e Terza categoria non scenderanno in campo, questo weekend, in Prima sì a Savignano e Cavezzo, no al Botti di Modena e no a Spilamberto, in Promozione non si gioca a San Cesario, in Eccellenza non si gioca a Bastiglia. Questo per dirne alcune, mentre almeno cè di buono che tutte le modenesi impegnate in Serie D potranno scendere in campo: il Formigine in casa contro il Castenaso, la Pavullese a Budrio ospite del Mezzolara, il Castelfranco in casa contro il Tuttocuoio. Alla fine, niente di particolare, proprio perché si tratta di inverno, ma abbastanza per creare polemiche si certe decisioni difficili da capire. Come quelle che, per esempio, hanno visto alcune squadre dover rinviare le partite del 3 febbraio (nonostante campi in discrete condizioni) ed essere costrette a giocare questa giornata, con terreni ancora al limite della praticabilità soprattutto dove Big snow, a inizio settimana, ha colpito forte. Insomma: il Crer avrà di che sentir lagnanze, in questo periodo. CASO BRAGLIA – Tuttavia, il comitato dilettantistico regionale è in buona compagnia: i campi impraticabili ormai si trovano dappertutto, e nelle ultime settimane – oggi, verosimilmente, si avrà lennesima conferma – il terreno di gioco del Braglia di Modena ne è stato un esempio. A breve al Braglia inizierà la rizollatura, ma a ben guardare certi interventi di manutenzione rischiano di essere ancora una volta effimeri (nonché costosi) e di ritrovarsi, fra dodici mesi, in condizioni simili. Può valerela pena, allora, cominciare a fare valutazioni un po più concrete riguardo al futuro dei terreni di gioco italiani. FUTURO SINTETICO – Per quanto possano non piacere, ovunque – fra i professionisti e, dove esistono, anche fra i dilettanti della nostra provincia – sui terreni in erba sintetica si gioca, anche in questa settimana segnata appunto, come si diceva, da rinvii più o meno sensati. Sarebbe ora di fare una riflessione seria: i costi non mancano, ma come si dice, a volte chi più spende meno spende. Anche perché i campi si possono migliorare, su di essi si può influire. Sullinverno, invece, no. (re.sp.)