Nella nostra provincia, sono nove i decessi sul lavoro registrati tra gennaio e settembre, uno in più dello scorso anno. E il trend degli infortuni non è migliore: secondo i dati INAIL, le denunce salgono a 10.746, mentre sono 526 le malattie professionali segnalate. Numeri che preoccupano, quelli evidenziati dalla Uil, nonostante l’approvazione del Decreto-legge 159 del 31 ottobre, dedicato a misure urgenti per la salute e sicurezza nei luoghi di lavoro. Colpiti soprattutto giovani e lavoratori con contratti precari, in un contesto in cui quasi la metà degli incidenti mortali avviene nel tragitto “casa-lavoro”. I settori più esposti restano agricoltura, logistica, edilizia e appalti. Dal sindacato la richiesta di interventi più radicali: più ispettori, formazione obbligatoria per i datori di lavoro, rappresentanti della sicurezza in tutte le aziende, stop alle gare al massimo ribasso, reato di omicidio sul lavoro, Procura nazionale del lavoro e patrocinio legale gratuito per le famiglie delle vittime. Sul territorio modenese, si lavora con istituzioni e amministrazioni per portare la cultura della sicurezza nelle scuole e per incentivare mobilità sostenibile e ritmi produttivi meno frenetici. Con un appello: prevedere fondi per una campagna informativa di massa. Perché la strada verso l’obiettivo “zero morti sul lavoro” è ancora lunga.






































