Il settore moda nel modenese attraversa una delle fasi più critiche dell’ultimo decennio. È quanto emerge dall’ultima analisi dell’Ufficio studi Lapam Confartigianato, secondo cui il comparto locale, già reduce da un 2024 chiuso con un pesante -10,3% dell’export, ha registrato nei primi sei mesi del 2025 un ulteriore calo delle esportazioni pari al -15,4%. Un dato nettamente peggiore rispetto alla media regionale, che si attesta a un -6,9% e nazionale, fermo a un -3,8. La frenata dell’export si riflette anche sulla tenuta del tessuto produttivo: tra luglio e settembre di quest’anno sono 26 le imprese della moda cessate in provincia di Modena, di cui 24 artigiane. Il presidente di Lapam Confartigianato Moda, Paolo Leporati, ha sottolineato come i numeri confermino un momento di forte criticità e come non sia mai stata così urgente l’adozione di politiche mirate a sostenere le imprese locali, considerate un tassello fondamentale del Made in Italy. A pesare sul settore è soprattutto la crescente pressione della concorrenza internazionale. Nei primi otto mesi di quest’anno, l’import italiano di prodotti moda è cresciuto sensibilmente, trainato dai flussi extra-UE. La Cina, con un incremento dell’11,8%, copre ormai oltre un terzo delle importazioni da Paesi non europei, con una tendenza che si riflette anche in Emilia-Romagna. Leporati ha inoltre evidenziato come il quadro si sia complicato ulteriormente con l’introduzione dei dazi statunitensi. Le tariffe, rischiano non solo di pesare sui prodotti italiani, penalizzandone l’export negli Usa, ma anche di aumentare l’import cinese nei nostri territori. I dazi applicati a Pechino potrebbero reindirizzare la vendita dei prodotti verso l’Europa, intensificando la concorrenza

CRISI DELLA MODA, IN SEI MESI PERSO IL 15,4% DELL’EXPORT
Crolla l’export del settore moda. Le imprese modenesi sono sempre più in crisi, con una perdita delle esportazioni di oltre il 15% nel primo semestre del 2025. A dirlo, un rapporto di Lapam Confartigianato






































