Parla il direttore dell’E.Leclerc Conad, Oscar Ratti

Milioni di italiani rientrati dalle ferie sono stati accolti dalle nuovissime promozioni proposte dai supermercati. E mai come oggi la sfida è all’ultimo sconto. Tra buoni benzina, ribassi oltre il 50%, prezzi bloccati, carte fedeltà e gli immancabili sconti sulla scuola. Un quadro di offerte vastissimo, in molti casi amplificato da volantini colorati, pubblicità ammiccanti e la percezione che soltanto aguzzando l’ingegno è possibile non venire travolti dalla crisi. Così basta fare un giro in qualsiasi supermercato cittadino per rendersi conto coi propri occhi di come le difficoltà dei tempi moderni abbiano modificato il modo di fare la spesa. Ne abbiamo parlato con il direttore di un noto ipermercato come l’E.Leclerc Conad di via Morane, Oscar Ratti. Mai come quest’anno il consumatore si trova a destreggiarsi in una Babele di offerte. «La crisi spinge il consumatore a cercare sempre più opportunità promozionali. Siamo arrivati al 34, 5% del venduto in sconto e non era mai capitato. La convenienza è per l’ipermercato l’elemento di base e per questo aggiungiamo offerte sempre più importanti. C’è per esempio il sottocosto fisso su alcuni prodotti, il 25% di sconto sulla scolastica, ovvero per ogni 10 euro di comprato nel reparto rilasciamo un buono da spendere sulla prossima spesa e molte altre campagne in nome del risparmio». La crisi abbatte anche alcuni tabù: uno di questi è il prodotto prossimo alla data di scadenza per cui ora sono previsti reparti ad hoc. «Sì ormai è così. All’inizio di diverse corsie abbiamo installato zone apposite con generi alimentari che scadranno tra pochi giorni. Si tratta assolutamente di prodotti salubri e appetitosi e in alcuni casi lo sconto va oltre il 50%. Inutile dire che sono molto richiesti». Non è difficile per il consumatore medio muoversi in questo maremagnum di offerte? «Io credo che i clienti siano diventati molto bravi nel selezionare i supermercati dove comprare meglio. Ormai il consumatore è abituato a guardare i volantini e vagliare tutte le offerte di un determinato momento. Un po’ si fida del punto vendita di fiducia, un po’ è diventato più furbo a capire come spendere il meno possibile. I più abili sono ribattezzati col termine inglese ‘cherry keeper’ (raccoglitore di ciliegie) che non sono altro che i clienti che impegnano la maggior parte del loro tempo nel passare da un ipermercato all’altro per individuare le promozioni migliori. Orami è come un vero e proprio lavoro». Una volta facevano furore i ‘3×2’, ma il tempo delle scorte sembra ormai un ricordo lontano. «Le offerte promozionali che puntano sugli acquisti multipli non sono più adatte al consumatore medio. Sono più premianti il taglio del prezzo sui singoli prodotti o i buoni sconto generali sulla spesa che liberano il cliente da ogni vincolo». Un tempo c’erano vincoli precisi anche sull’uso dei buoni pasto come forma di pagamento. La crisi sembra avere cambiato anche questa politica dei grandi ipermercati. «Noi da quest’anno accettiamo tutti i buoni pasto e non l’avevamo mai fatto. E’ stata una scelta per andare incontro ai consumatori e dare una risposta a un periodo di grande difficoltà». nVincenzo Malara