Due venerdì neri in appena due settimane. Il 12 dicembre la Cgil ha indetto una grande mobilitazione per affermare la necessità di modificare la Legge di Stabilità 2026. La manovra, chiosa la sigla, non dà risposte adeguate alla perdita di potere d’acquisto di salari e pensioni, né garantisce finanziamenti adeguati ai servizi pubblici. A rischio, c’è il principio di universalità dell’accesso a prestazioni fondamentali, come quelle sanitarie. Per questo a Modena, il giorno dello sciopero partirà un corteo nelle vicinanze del Policlinico, per chiedere il potenziamento della sanità territoriale, maggiore integrazione dei medici di famiglia nel sistema pubblico, apertura delle agende e riduzione delle liste d’attesa. Lo sciopero, indetto a livello nazionale, coinvolgerà tutti i settori pubblici e privati, compresi gli appalti e i servizi strumentali. Fermi i trasporti di ogni tipo, dagli autobus, ai treni agli aerei. Stop anche alle scuole e ai servizi non urgenti in ambito sanitario. Lo sciopero del 12 è solo una delle numerose astensioni in programma. Già il 28 novembre è stato indetto uno sciopero per protestare sempre contro la legge di bilancio: i promotori questa volta sono i sindacati di base COBAS, CUB, SGB e USB, che tra le altre cose chiedono maggiori investimenti in sanità, scuola, università, e trasporti, la riduzione dei programmi di aumento della spesa militare, e il rinnovo dei contratti collettivi scaduti con aumenti di stipendio che recuperino la salita del costo della vita degli ultimi anni.