Nel video Luca Baldino Direttore Generale Azienda Ospedaliero Universitaria di Modena

Le lunghe liste d’attesa sono ancora una tra le principali criticità concreta della sanità modenese. Nel 2024 l’Ausl non ha raggiunto l’obiettivo del 90% di prestazioni erogate nei tempi previsti, fermandosi all’86,5%. I ritardi più pesanti riguardano esami diagnostici come risonanze e TAC, con attese che possono superare i 500 giorni. Anche nel 2025 nessun ospedale, pubblico o privato, è riuscito a rispettare gli standard regionali, e le visite programmate o differibili rimangono quelle più penalizzate. A confermarlo è lo stesso Direttore Generale dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria di Modena, Luca Baldino, che evidenzia come il sistema sanitario sia ancora troppo sotto pressione dagli anni della pandemia.

Ma non si tratta solo di tempi di attesa. Ad incidere sarebbe anche il tema dell’appropriatezza delle prestazioni sul quale l’Ausl è intervenuta siglando un accordo con i medici di medicina generale rappresentati dalla Fimmg. La delibera introduce un incentivo economico di 1,2 euro per assistito all’anno, destinato ai medici che manterranno le prescrizioni specialistiche e diagnostiche entro un margine del 25% rispetto ai livelli del 2024. L’obiettivo è garantire un uso più razionale delle risorse, senza penalizzare i pazienti con necessità urgenti o complesse, favorendo la collaborazione tra medici di base, specialisti e azienda sanitaria.