E’ un segno indelebile quello lasciato da Luciano Pavarotti nel panorama musicale italiano. A 18 anni dalla scomparsa, quando sarebbe stato sul punto di compiere 90 anni, eccola la sua eredità, tutta nel fervore delle iniziative che si moltiplicano in tutta Italia per onorarne la memoria. Ancora pochi i dettagli sul concerto che si terrà nella città natale del Maestro. Si sa soltanto che, per il Belcanto Festival, Modena preparerà uno spettacolo curato dalla Fondazione Pavarotti, con tanti giovani protagonisti del canto lirico.
Il 30 settembre all’Arena di Verona una vera e propria parata di stelle per il Tenore che emozionò il mondo. Insieme agli amici di sempre José Carreras e Placido Domingo, c’è anche chi quell’eredità musicale l’ha raccolta, pur senza avere l’onore di conoscere o duettare con Pavarotti: rappresentanti della lirica come Vittorio Grigòlo e Mariam Battistelli, ma anche star del pop come Mahmood e Giuliano Sangiorgi dei Negramaro. La neonata orchestra della Fondazione celebrerà Pavarotti a Comacchio il 5 settembre e a Desenzano sul Garda la sera successiva, in due appuntamenti che fondono mondi musicali apparentemente diversi: la scelta dei brani da Verdi a De André, da Mina a Puccini.
La Decca Records, storica casa discografica del Tenorissimo, ha organizzato Pavarotti 90. Tributo per Pavarotti che si estende lungo un anno, iniziando dal Galles con la pubblicazione inedita di un concerto a Llangollen del 1995 insieme alla Corale Rossini e alla BBC Philharmonic Orchestra.
E poi resta l’ambizioso progetto del musical teatrale di Michael Gracey, già autore di “The Greatest Showman” dedicato al circense Barnum. A lui il compito di raccontare Big Luciano anche con l’ausilio della tecnologia e dell’intelligenza artificiale, recuperando la sua voce unica e intramontabile.