Non era una cagnolina qualunque. Pimpa, con il suo fiuto straordinario e quel nome ispirato al personaggio a pois rossi di Altan, aveva trovato… un pezzo di cielo. Il 4 gennaio 2020, lungo l’argine del fiume Secchia a Ponte Motta di Cavezzo, fu proprio lei a scoprire quel frammento nero e misterioso, caduto nella notte di Capodanno. Era il meteorite che avrebbe fatto parlare il mondo intero: il meteorite di “Cavezzo”. Dopo quella scoperta eccezionale, il paese diventò una piccola capitale per appassionati del cielo. Curiosi, studiosi e cacciatori di meteoriti arrivarono da ogni parte per cercare la stessa fortuna della cagnolina, muovendosi lungo quegli stessi argini. Oggi, Pimpa non c’è più. Se n’è andata a quasi 17 anni, lasciando dietro di sé una storia incredibile fatta di fiuto, passeggiate tra i campi e una scoperta “spaziale”. Il suo compagno di sempre, Davide Gaddi, ha dato la notizia con un post pieno d’affetto sui social. Da quel giorno d’inverno, la vita di Pimpa cambiò: finì su riviste internazionali, conquistò astronomi e astrofili, e persino un asteroide fu battezzato con il suo nome. Una vera celebrità a quattro zampe, uno dei rarissimi “cani cercatori di meteoriti” mai esistiti. Ma sempre con lo stesso sguardo semplice e divertito di chi, senza saperlo, ha fatto la storia. Così Pimpa è diventata un simbolo: un ponte tra la terra e le stelle.

ADDIO ALLA PIMPA, LA CAGNOLINA CHE SCOVÒ IL METEORITE A CAVEZZO
Pimpa, la cagnolina a pelo nero che nel 2020 trovò il celebre meteorite di “Cavezzo”, è morta a quasi 17 anni. Diventata un simbolo per appassionati e astronomi, le fu dedicato persino un asteroide.