Rivendica di aver svolto il proprio ruolo con correttezza professionale, attenendosi ai principi internazionali Isa Italia e operando nel pieno rispetto della normativa vigente. Eppure, Vito Rosati, revisore unico dell’Agenzia per la Mobilità di Modena, ha annunciato la volontà di rinunciare all’incarico, una volta completata la relazione semestrale prevista entro la fine di luglio. Una scelta che definisce un atto di responsabilità, maturata dopo settimane di pressioni e accuse, in un contesto segnato da uno dei più gravi scandali amministrativi degli ultimi anni nella realtà modenese: l’ammanco di 460mila euro dalle casse di AMO, attribuito a una dipendente ora licenziata e denunciata. E proprio sui bonifici effettuati dalla dipendente che Rosati precisa essere stati autorizzati e firmati esclusivamente dal direttore dell’Agenzia, mentre il suo compito come revisore si limitava a una verifica a posteriori, come previsto dalle norme in materia. Rosati ha risposto anche alle critiche di natura politica difendendo la propria indipendenza, ricordando che i suoi incarichi, compreso quello in AMO, gli sono stati affidati tramite bando pubblico o per sorteggio ministeriale, senza alcun legame diretto con il Partito Democratico. Le dimissioni di Rosati avverranno formalmente a fine mese e rappresentano un passaggio chiave nella gestione della crisi di AMO e aprono nuovi interrogativi

CRISI AMO, VITO ROSATI SI DIMETTE DA REVISORE UNICO
Vito Rosati, revisore unico di AMO, ha annunciato le dimissioni a fine luglio dopo lo scandalo da 460mila euro che ha colpito l’ente. Rivendica la correttezza del proprio operato e respinge ogni responsabilità diretta