Potenziare e riqualificare la presenza di verde urbano nelle città, con parchi e giardini, potrebbe permettere di abbassare le temperature medie di 1,5 gradi, con effetti benefici sulla salute delle persone e sulla vivibilità dei centri, oltre che sull’inquinamento. E’ quanto afferma Coldiretti, in merito agli effetti delle alte temperature che cingono d’assedio la Penisola, con la previsione di bollini arancioni e rossi in molti capoluoghi e la colonnina di mercurio che potrebbe arrivare fino a 40 gradi.
A Modena, secondo un’analisi di Coldiretti su dati Istat, sono 56,8 i metri quadrati di verde urbano disponibili per abitante, al di sopra della media regionale di 45,9 e di quella italiana di appena 32,8. Nella classifica regionale Modena si pone ai piedi del podio dopo Parma, Ferrara e Reggio Emilia mentre arriva al 21° posto in Italia dove nelle grandi città si registrano dati preoccupanti: dai 17 di Roma ai 26,8 di Firenze, dai 18,9 di Milano ai 22,4 di Bologna, fino ai 13,6 di Napoli e ai 12,1 di Palermo, E’ soprattutto nelle città con minore verde che la ridotta presenza di parchi e giardini impatta sulla temperatura media dell’intera area urbana. Gli alberi sono, infatti, dei grandi condizionatori naturali grazie all’ombreggiatura che creano e alla traspirazione e fotosintesi del fogliame.
Il verde urbano diventa così un alleato fondamentale per la salute e la qualità della vita nelle città, anche dal punto di vista della lotta all’inquinamento. Secondo un’analisi Coldiretti, una pianta adulta può assorbire tra i 100 e i 250 grammi di polveri sottili presenti nell’aria, mentre un ettaro di vegetazione riesce a sottrarre fino a 20mila chili di anidride carbonica (CO2) all’anno. Tra le specie autoctone più efficaci contro l’inquinamento atmosferico figurano alberi come farnia, leccio, carpino bianco, acero campestre, tiglio, frassino maggiore e pioppo, oltre ad arbusti come rosa canina, alloro, ligustro, corniolo e biancospino.
Ma puntare sui piani di forestazione urbana – conclude Coldiretti – potrebbe avere un effetto positivo anche dal punto di vista economico. Secondo un’analisi Cnr, a fronte di un euro investito nel verde, ne possono rientrare in benefici ecosistemici da 1,3 a 3,07 euro.