Mancano circa dieci milioni di euro per completare il progetto di riqualificazione delle ex Fonderie di Modena, un intervento ambizioso e di grande portata, avviato sotto l’amministrazione dell’allora sindaco Gian Carlo Muzzarelli. L’idea è quella di trasformare l’antico complesso industriale di via Divisione Acqui in un nuovo polo strategico della città, destinato ad accogliere da un lato il Motor Valley Accelerator, punto di riferimento per l’innovazione nel settore automotive, e dall’altro l’Istituto storico per la Resistenza. Tuttavia, la realizzazione dell’opera sta incontrando ostacoli significativi dal punto di vista economico. La stima iniziale dei costi, fatta al ribasso, non ha tenuto conto dell’aumento generale dei prezzi dei materiali e delle spese di costruzione, che negli ultimi anni hanno subito un’impennata. Questo ha portato il budget complessivo a superare di gran lunga le previsioni, lasciando un buco finanziario di almeno dieci milioni di euro, che potrebbe arrivare addirittura a quindici. Una cifra non trascurabile, soprattutto se si considera che il progetto riguarda un’area molto estesa, pari a circa 40.000 metri quadrati. I lavori, nonostante le difficoltà, sono già partiti. Il cantiere ha preso il via nel febbraio 2024 con la demolizione dell’area che corrisponde al lotto 2Aa, il primo passo concreto nella trasformazione delle ex Fonderie. È qui che sorgerà la futura sede del Motor Valley Accelerator. La riqualificazione proseguirà poi con gli interventi previsti nei lotti 2B e 3, entrambi finanziati con risorse provenienti dal PNRR nell’ambito del programma “Next Generation Modena”. In particolare, in questi spazi verrà realizzata la sede del DAST, il Distretto per l’Accelerazione e lo Sviluppo della Tecnologia, che ospiterà attività legate al mondo dell’automotive e dell’innovazione tecnologica. Accanto agli interventi edilizi, il progetto prevede anche una forte impronta urbanistica e ambientale.
