È deceduto naturalmente nel corso di questa notte il paziente bolognese che aveva chiesto di essere aiutato medicalmente a porre fine alla propria vita con il suicidio assistito. L’uomo, affetto da Sla, si è spento alla vigilia della pronuncia del Tar che avrebbe dovuto decidere la legittimità dei decreti della Regione che stabilivano tempi e modalità del percorso verso il suicidio assistito. Gli atti, emanati dalla Giunta, erano stati impugnati proprio per via della richiesta concreta dell’uomo, che avrebbe dovuto accedere al servizio il 6 di maggio. Era stata la consigliera Castaldini a presentare il ricorso contro le delibere. L’avvocato Domenico Menorello, che insieme al collega Francesco Fersini la rappresenta, ha spiegato che da un punto di vista tecnico sono venute meno le esigenze cautelari, cioè non c’è più urgenza di decidere, da parte del Tar, se gli atti della Regione Emilia-Romagna possono essere applicati o meno. La pronuncia in merito alle delibere, quindi, non c’è stata. Le parti, ovvero la Regione, la consigliera Castaldini e diverse associazioni, hanno chiesto comunque al collegio di giudici di fissare una nuova udienza in tempi brevi, in modo da avere una sentenza e risolvere definitivamente la questione della legittimità.

SUICIDIO ASSISTITO, MORTO IL PAZIENTE CHE LO AVEVA RICHIESTO IN REGIONE
È morto alla vigilia della pronuncia del Tar sulle delibere dell’Emilia-Romagna sul fine vita il paziente che aveva fatto richiesta per il suicidio assistito e che era stato “bloccato” proprio per via dell’impugnazione degli atti. Rimandata la sentenza