Comune di Sassuolo, Regione Emilia-Romagna e Consorzio di Bonifica dell’Emilia Centrale sono stati citati davanti al Tribunale regionale delle acque pubbliche per l’esondazione del torrente presente a San Michele di Sassuolo. A portarli in giudizio sono i residenti di via delle Querce, che chiedono un risarcimento per i danni subiti durante l’alluvione del 1° marzo 2024. In quell’occasione, una pioggia incessante aveva provocato l’esondazione del Rio Madonna, con l’acqua che aveva invaso garage, seminterrati e strade, trasformando l’intera zona in un fiume di fango e detriti. Nei giorni successivi non era stato nemmeno possibile fare una stima immediata dei danni: prima era stato necessario spalare il fango, cercare di recuperare ciò che non era stato distrutto e riportare un minimo di ordine nelle abitazioni colpite. Dai successivi accertamenti dei Vigili del fuoco era emersa la presenza di un’ostruzione nel tratto tombato del Rio Madonna. Secondo la perizia commissionata dai residenti, la causa era da ricercarsi nello stato di incuria del tratto a cielo aperto del corso d’acqua, a monte delle abitazioni. Il 21 marzo dello scorso anno il Comune aveva incontrato i residenti dichiarando di non avere alcuna competenza sulla manutenzione del corso d’acqua. Regione e Consorzio, a loro volta, pare abbiano declinato ogni responsabilità. Di fronte a questo rimpallo, i residenti si sono rivolti al Tribunale delle acque pubbliche presso la Corte d’Appello di Firenze e chiedono, non solo il rimborso per i beni danneggiati, ma anche, il riconoscimento delle responsabilità di chi avrebbe dovuto vigilare sullo stato del rio

ESONDAZIONE SASSUOLO, I RESIDENTI CITANO COMUNE, REGIONE E CONSORZIO
Chiedono il risarcimento dei danni subiti i residenti del quartiere San Michele a Sassuolo colpiti lo scorso anno dall’esondazione del Torrente. Al centro della vicenda lo stato di manutenzione del corso d’acqua