Come reperire risorse attraverso il Crowdfunding

Eh sì, nel web c’è un nuovo portale di Crowdfunding, voluto da Banca Interprovinciale e dalla società Studio SCOA di Bologna. La sala riunioni del Museo Casa natale ‘Enzo Ferrari’, location scelta per l’annuncio ufficiale, era ieri al completo. Alla conferenza stampa c’erano personaggi di rilievo della politica, come il presidente della Provincia Emilio Sabattini, e dell’imprenditoria. A due mesi dalla presentazione, ieri è infatti sorto il portale Com-Unity (http://www.bancainterprovinciale.it/com-unity). Alessandro Gennari, direttore dell’istituto di credito nato da poco più di quattro anni all’ombra della Ghirlandina, ha dunque mantenuto la sua parola. Nel mese di gennaio aveva annunciato che i lavori di allestimento del portale erano ormai giunti alla fine e che entro due mesi nel web ci sarebbe stato questo nuovo strumento, a disposizione delle persone che hanno progetti, idee, ma molto spesso non hanno i capitali per realizzarli. E che cosa è, appunto, il Crowdfunding? Per chi non mastica l’nglese, ecco la traduzione letterale: crowd vuol dire «folla», mentre funding significa «finanziamento». Il Crowdfunding nacque dunque in America ed ebbe subito un testimonial d’eccezione, che lo rese in poco tempo famoso. Si tratta del Presidente in carica Barack Obama, che finanziò la sua prima campagna presidenziale con questo sistema. Cerchiamo di essere ancora più chiari: un esempio. Una persona ha un’idea a scopo benefico, per alleviare le sofferenze di individui colpiti da una particolare patologia. Bene, questa idea, dopo essere stata analizzata da un team di esperti, potrà essere messa sul portale, dove chiunque potrà fare la sua offerta, piccola, grande, non ha importanza: l’importante è che alla fine si raggiunga la cifra necessaria per portare avanti quel progetto. Sorge spontanea la domanda: «E se non si raggiunge il budget che è stato determinato?». Semplice, ogni persona riceverà indietro la somma versata. E ora, faccino sorridente di quelli che appaio su gli smartphone, che si può interpretare: « Sarà poi vero?». Risposta: sì. Banca Interprovinciale si fa garante della restituzione delle somme versate e, per rendere ancora più trasparente il proprio progetto, si è dotata di un Comitato etico, composto di persone autorevoli del nostro territorio: come Mario Lugli, ex presidente del Tribunale di Modena; e Ivano Dionigi, Magnifico Rettore dell’Alma Mater studiorum Università di Bologna, che assicurerà la trasparenza dell’iniziativa e l’indipendenza rispetto all’organizzazione bancaria, al fine di tutelare i donatori. Inoltre, ecco lo Studio SCOA, che, come ha sottolineato il manager Federico Palmieri, «affiancherà un Business Coach che offrirà consulenza sulle corrette norme di progettazione e allenerà il soggetto a presentare le proprie intuizioni in modo limpido e credibile, a lavorare per obiettivi percorribili, facendo crescere una squadra professionale e produttiva». nMassimo Nardi