«Fu legittima difesa». Il giudice chiude così l’episodio avvenuto tre anni fa in zona Pomposa

Una rivalità politica storica, che risale a prima ancora che esistessero le sigle Casapound e Guernica. Sono loro i protagonisti di questa vicenda, che trova conclusione oggi, a tre anni di distanza. Il fatto non sussiste: con questa motivazione Alessio Vandelli, responsabile di Casapound Modena, ieri mattina è stato assolto dall’accusa di aver ferito ad una mano con un coltello un membro del Guernica. L’episodio era avvenuto esattamente tre anni fa, nel marzo 2010: Vandelli, che all’epoca lavorava in un locale della Pomposa venne aggredito da un militante autonomo mentre si trovava in cucina. Questa circostanza, riportata nella tesi difensiva per tutto il processo con rito abbreviato e validata dalla sentenza di assoluzione, determinò l’epilogo della zuffa: l’autonomo venne ferito ad una mano con il coltello che Vandelli aveva in mano per lavoro. Fu dunque legittima difesa, per il gup Paola Losavio. Si chiude così una vicenda, l’ennesima, che ha visto contrapposto due fazioni politicamente agli antipodi, che spesso si sono contese la scena politica ‘extra-consigliare’ della città. «Sono contento per come è andata a finire – ha affermato il diretto interessato -, mi sono liberato di questa spada di Damocle che da quel giorno avevo sulla testa. Essere aggrediti e poi trovarsi a processo non è stato bello». La lite era avvenuta a margine di un convegno sul Mutuo Sociale organizzato da Casapound all’hotel Astor. Prima i centri sociali avevano protestato davanti all’hotel, poi,in serata, la scena si era spostata in zona Pomposa, cuore della movida modenese. Qui si è consumata l’aggressione, ripetuta, secondo le parole di Alessio Vandelli raccolte all’epoca da ModenaQui: «Credo che quanto sia successo – aveva affermato il responsabile di Casapound Modena – sia dovuto al gesto di una persona in preda ai fumi dell’alcool. Non penso che dietro a questo ci sia una vera intenzione da parte dei responsabili del Guernica di creare un caso di violenza politica. Anche perchè durante la prima aggressione, sono stati proprio i suoi amici a trascinarlo via. Purtroppo durante l’ultimo tentativo di aggressione lui si è ferito accidentalmente con un coltello». Prima le indagini della Digos, poi il processo, e oggi, dopo tre anni, la parola fine, con l’assoluzione da ogni accusa di Alessio Vandelli. (da.fra.)