Le macerie impressionano. Ma ci si sta rialzando
CONCORDIA – Una visita guidata per vedere da vicino la difficile situazione. Si è tenuta nella mattinata di ieri nella zona rossa del centro storico di Concordia, altrimenti ancora inaccessibile ai cittadini dal giorno delle terribili scosse. E così dalle 9 del mattino alle 13 i concordiesi – a gruppi di 15 persone alla volta – hanno potuto rivedere il loro centro. Non sono mancati occhi lucidi e commozione nel rivedere quei luoghi così feriti ai quali sono legati tanti ricordi. E stato il sindaco Carlo Marchini, assieme ai responsabili dellUfficio tecnico e della Polizia municipale, ad accompagnare i visitatori – in condizioni di massima sicurezza – nel percorso che dal municipio in piazza della Repubblica si snoda in via della Pace fino allintersezione con via Garibaldi. Tanti cittadini si sono così ritrovati ieri mattina allappuntamento. Le strade sono state naturalmente sgomberate dalle macerie, e gli edifici sono stati messi in sicurezza. La sensazione è che comunque ci vorrà davvero molto prima che la zona torni ad essere liberamente aperta. «Con questa iniziativa – ha commentato il primo cittadino – vogliamo proseguire il percorso che abbiamo intrapreso per restituire Concordia ai concordiesi. È giusto permettere ai cittadini che non hanno avuto la possibilità di vedere quello successo nel centro – ha sottolineato – e quindi i danni, ma anche il grande lavoro per la messa in sicurezza: abbiamo così deciso di aprirlo a piccoli gruppi con una visita guidata in modo tale che ognuno potesse vedere da vicino quello che è successo e quello che è stato fatto». E sul rilancio del commercio: «Fino ad oggi abbiamo autorizzato tutte le attività che volevano iniziare nelle aree pubbliche. A fine mese partirà la piazza commerciale, che è il frutto di finanziamento di oltre 300mila euro da Regione. Così i commercianti avranno modo di posizionarsi in un luogo vicino alle scuole e al nuovo municipio per i prossimi mesi, e tempo anche anni». Anche così Concordia – tra i comuni più colpiti dal terremoto – tenta di dunque di tornare alla normalità, di ricominciare a vivere una quotidianità che appare comunque ancora molto difficile. Ma la voglia e la capacità di rimboccarsi le maniche cè tutta.