I rincari, quando contenuti, arrivano al 100%
Innescata dalla recessione, appesantita dalle difficoltà del settore manifatturiero e peggiorata dal terremoto, la crisi del settore alberghiero è ora ulteriormente aggravata dalle tasse che rischiano davvero di farlo crollare. Il sanguinoso – per le tasche – passaggio da Ici a Imu rappresenta bene, dati alla mano, quanto i rincari siano stati macigni. E non è ancora finita. «In questi tempi va di moda dare nomi fantasiosi alle varie perturbazioni metereologiche. Per le imprese commerciali, e in particolar modo gli alberghi, però a fare paura non sono i vari Caronte, Attila o Scipione, ma Imu e Tares» lallarme di Marco Poletti (nella foto), segretario provinciale Licom-Lapam, per un settore che «soffre già da tempo in tutta la provincia per la contrazione dei consumi. Poletti presenta poi i numeri del passaggio da Ici a Imu, numeri davvero sconvolgenti. «Abbiamo fatto una indagine tra i nostri albergatori associati – spiega il segretario – quando va bene (paradossalmente) laumento è stato solo del 100-110%». E fa anche gli esempi: «A Fanano un nostro albergatore è passato da 5.632 a 9.848, a Sestola da 1.836 a 3.204, tanto per dare qualche numero emblematico». Ma non è tutto. «Quando va peggio – prosegue – si arriva a sfondare quota 200%, come per una grande struttura della città che è passata a dover pagare da 13mila a 34mila euro». Ma, come detto, le forti preoccupazioni per gli albergatori non arrivano solo dal settore delle tasse. Gli affari in città continuano infatti ad andare al rallentatore e non si scorgono miglioramenti per il 2013. Come nel caso dellImu, anche in questo caso i dati parlano chiaro: da gennaio ad agosto 2012 è stato registrato un calo degli arrivi di turisti a Modena di circa il 20% rispetto allo stesso periodo dellanno scorso. La diminuzione di presenze riguarda in particolare gli italiani, mentre il numero di stranieri è addirittura in lieve aumento che però è insufficiente per far tornare i conti. Ad ammettere cosa potrebbe presto accadere è lassessore comunale Giuseppe Boschini: «A causa del terremoto, che si aggiunge alle difficoltà legate alla crisi, gli operatori stanno vivendo situazioni di sofferenza che potrebbero portare a breve alladozione di misure straordinarie se non alla chiusura di attività». Ma di ridurre le tasse non se ne parla proprio.