Udienza sospesa, il fascicolo va a un altro collegio

SERRAMAZZONI – Nulla di fatto nella prima udienza del processo Tagliazucchi, l’ex responsabile dell’Edilizia privata arrestato lo scorso 27 giugno dalla Finanza in flagranza di reato mentre intascava una bustarella. Tutto è stato rinviato perché uno dei membri del collegio giudicante si è dichiarato incompatibile, evidenziando il suo rapporto di conoscenza con la parte offesa, la persona vittima di concussione. Il dibattito è stato breve, circa una decina di minuti, e in seguito all’incompatibilità dichiarata dal giudice Maria Giovanna Salsi l’udienza è stata sospesa: tutti gli atti verranno rinviati al presidente di Tribunale, che provvederà ad assegnare il fascicolo a un altro collegio. E a questo punto verrà fissata una nuova data per la prima udienza. Tutto congelato insomma in un passaggio, quello di ieri, che non ha visto nemmeno la presenza in aula di Tagliazucchi, come del resto quella della parte offesa. In entrambi i casi c’erano solo i legali: l’avvocato Roberto Ghini per il tecnico comunale e Fabrizio Canuri per l’altra parte. Da cui è arrivato comunque un segnale importante: la richiesta di costituirsi parte civile nel procedimento, richiesta che è stata rimandata alla prossima udienza per lasciare la decisione in merito al suo accoglimento o meno al nuovo collegio giudicante. Un’istanza che dovrebbe riguardare sia i danni patrimoniali subiti dalla vittima di concussione che quelli morali. Non resta che aspettare ancora, dunque, per vedere gli sviluppi della prima vicenda del ‘caso Serra’ arrivata in aula. Una vicenda che ha avuto comunque un riscontro eclatante nel paese facendo scattare le dimissioni del neosindaco Sabina Fornari e quindi il commissariamento. Tagliazucchi viene arrestato dalla Finanza nel parcheggio della chiesa di Ospitaletto mentre intasca una bustarella di 500 euro, secondo l’accusa una tranche di una più consistente da 20mila. Poco dopo il gip gli concede gli arresti domiciliari derubricando l’ipotesi di reato da concussione a corruzione, aspetto delicatissimo quest’ultimo perché cambia anche la posizione dell’altra parte: da vittima di concussione a corruttore, con le conseguenti possibilità di incriminazione. Il 18 luglio il verdetto del Tribunale del Riesame di Bologna dispone la scarcerazione e conferma l’accusa di corruzione, con una decisione presa non nel merito ma per violazione del diritto di difesa. Il 27 luglio però, a un mese esatto dall’arresto, il gip decide di emettere di nuovo la misura cautelare su rinnovata richiesta della Procura. Altro capitolo il 27 (davvero un giorno del destino per Tagliazucchi) settembre, quando il Riesame dispone sì la scarcerazione dell’ex tecnico comunale ma al contempo anche la riqualifica dell’accusa da corruzione a concussione, con l’altra parte che dunque torna ad essere vittima di reato. A metà novembre, la decisione del giudice di disporre il rinvio a giudizio di Tagliazucchi con rito immediato su richiesta del pm Natalini. nDaniele Franda