Il sindaco: «Il Tar si pronuncerà presto ma se viene freddo, pronti all’emergenza»

SAVIGNANO – In attesa del verdetto con cui il Tar dovrà decidere se accogliere o meno il ricorso presentato dall’Enpa, ci si preoccupa per i 115 ospiti del canile di Savignano, che doveva essere chiuso già da giugno. Come noto, l’assegnazione della gestione per i prossimi quattro anni alla Coop Caleidos, che avrebbe dovuto portare al trasferimento in una struttura di San Giovanni in Persiceto, è stata stoppata dalla mossa giudiziaria per cui si attende un primo responso, almeno in merito alla richiesta sospensiva, nella seconda metà del mese. E se finora l’inverno è stato mite, il cambio può avvenire nel giro di un attimo, evidenziando con il freddo le tante criticità della struttura. Di qui la preoccupazione dei volontari che vi lavorano, che hanno chiesto nei giorni scorsi al sindaco Germano Caroli un trasferimento immediato degli animali in attesa del responso, quale che sia. Ma il primo cittadino tranquillizza, dando la fotografia di una situazione lontana dagli allarmi che si sono levati e che comunque ha previsto un piano d’intervento per l’inverno che non rende necessario un trasferimento immediato. «I cani non sono dei “pacchi” – osserva Caroli – hanno delle abitudini, e tutti i trasferimenti sono per loro traumatici, di qui la necessità di evitarli il più possibile. Non ha senso dunque spostarli adesso per poi magari rispostarli un’altra volta dopo il verdetto giudiziario. Abbiamo fiducia nella magistratura e attendiamo il suo responso, dopo prenderemo le decisioni del caso». Nel frattempo, la situazione non desta particolare apprensione: «Sono state dette tante cose sul canile di Savignano in queste settimane, fin troppe – continua – e se da una parte fa piacere l’interesse per una struttura che in passato è stata trascurata, dall’altra non deve portare a forme di allarmismo che non rendono giustizia a quanto si sta facendo per animali che tutti noi abbiamo a cuore. Tanto che per la prima volta col nostro bando si prefigura una soluzione vera, che rompe con i soliti rimandi. Aspettiamo solo di poterla mettere in pratica». Questo ovviamente in attesa di costruire il nuovo grande canile del comprensorio a Spilamberto, che è un altro capitolo, e non meno complesso. Intanto, il quadro è fatto comunque di attenzioni particolari per i cani: «Siamo stati noi, in vista della brutta stagione – precisa Caroli – a segnalare la situazione al servizio veterinario, e su sua indicazione abbiamo adottato una serie di interventi per questo “periodo-ponte” in attesa del responso dei giudici. Abbiamo collocato pannellature di plexiglas nei box dei cani in minore salute e messo loro cappottini, oltre alle lampade riscaldanti. Siamo tutti d’accordo che non è una situazione ottimale, ma parlare di animali in balia del freddo mi pare francamente eccessivo. E voglio dire anche che, nel caso il responso giudiziari tardi ad arrivare e le temperature improvvisamente precipitino, abbiamo pronto un piano d’emergenza, che prevede il temporaneo ricovero degli animali in una struttura coperta di Savignano. Questo solo per fare capire che abbiamo ben presente la situazione e stiamo facendo davvero tutto il possibile, insieme al personale che gestisce il canile sempre con grande passione». Insomma, Caroli rivendica il punto di rottura portato dalla sua amministrazione sul tema, e non ci sta a vedersi addossate “colpe” di troppo lunga data: «Veniamo da decenni in cui il problema era stato accantonato e noi già due anni fa abbiamo portato interventi per 10mila euro. Siamo i primi che teniamo agli animali e chiunque può venire qui a vedere l’impegno testimoniato dai fatti». nDaniele Montanari