I gestori dei chioschi: «Fateci lavorare» La storia di Michel, esodato a 22 anni
Impasse totale dellamministrazione comunale sui chioschi del Parco delle Mura. Non a caso è arrivato un nuovo duro attacco dei gestori che, ieri in una conferenza stampa, hanno fatto le loro richieste, ricordato il ricorso al Tar e si sono detti pronti ad abbattere al più presto le strutture. Perchè cè da riprendere lattività, perchè siamo sulla strada e le banche ci hanno chiuso i rubinetti. Questa la richiesta: «Ripartire anche con nuove strutture eco-compatibili e amovibili». Parole pronunciate ieri da Andrea Galli (proprietario del Paseo e del Tosco), Michel Moccia (proprietario del Lido) che nella conferenza stampa con il progettista Franco Zucchini hanno esposto le loro ragioni. «Unamministrazione killer – parole forti quelle di Galli – fanno solo dei danni e devono risponderne». Il consigliere comunale fa pure un mea culpa: «Nei mesi scorsi ho preso in giro Gaetano Galli – lambientalista che ha presentato un esposto e guidato la battaglia contro il progetto del Comune, ndr -, ma aveva ragione lui. Gli ho chiesto scusa perchè mi sono fidato del sindaco». Un messaggio anche alla magistratura che ha diviso le responsabilità tra amministratori, tecnici comunali e gestori. «Dicono che non potevamo non sapere. Ma questo progetto è durato 13 anni e 18 autorizzazioni – dice Galli -. Ma che competenze posso avere io». Le mille trappole della burocrazia: «Un progetto talmente sbagliato che se non hai aperto il cantiere non ti danno la licenza; se lo hai iniziato te lo sequestrano e non puoi neanche abbattere e iniziare con unalternativa». In una botte di ferro. Esemplare la vicenda di Michel Moccia: «Ho 22 anni e ho dovuto chiedere i soldi a mio padre per acquistare il chiosco a gennaio. Ho iniziato a fare dei lavori, ma poi ho subito pressioni e minacce e fondamentalmente non ho aperto il cantiere. Il Comune non mi da la licenza perchè non lho aperto. Eppure significherebbe compiere un reato». A questo punto il ragazzo è un vero e proprio esodato: «Ho i soldi fermi, per non parlare della banca, e non posso lavorare. Ma che colpa ho io?». Situazione kafkiana. «Nei suoi confronti è stata fatta una vera e propria violenza – sottolinea Galli -. Rovinato. Eppure i chioschi ci sono da settantanni nel parco. Perchè non lo fanno aprire?». Infine i tempi «se arriva il dissequestro dei cantieri domani non è che si può aprire da un momento allaltro. Serve tempo e più passano i giorni più lavoro si perde». Anche ieri non è mancato un cenno al degrado: «I chioschi aperti sono un presidio sociale. Il parco va rimesso in funzione perchè ogni notte qualcuno va lì a dormire e far danni». (gbn)