Domenica pomeriggio, intorno alle ore 17.00, è giunta una segnalazione alla Centrale Operativa da parte di un uomo che aveva appena assistita ad una colluttazione, all’angolo tra via Donzi e via Gherarda, tra l’addetto all’accoglienza dell’esercizio commerciale “Zara” e un altro soggetto che uscendo dal predetto negozio aveva fatto azionare l’allarme sonoro delle barriere antitaccheggio. Questi abbandonando giacca e zaino per terra si era poi dato alla fuga in direzione largo Garibaldi.
La Squadra Volante si è immediatamente posta alla ricerca del presunto ladro, intercettandolo, grazie ad una precisa descrizione da parte del testimone, in viale Fabrizi, dove è stato bloccato, mentre si allontanava in fretta verso il parco Pertini.
All’interno dello zaino abbandonato in strada era stato creato un involucro delle stesse dimensioni formato da più strati di carta stagnola ricoperti e tenuti insieme da nastro trasparente, così da creare una sorta di “schermatura” per eludere i sensori delle barriere antitaccheggio, rivelatasi di fatto inefficace. Dentro lo zaino sono state recuperate un paio di scarpe, una camicia da uomo e un paio di jeans, tutti con etichetta “Zara” e dotati di placca antifurto, per un valore commerciale di oltre 100 euro. Vi erano, inoltre, i documenti di identità, compreso il permesso di soggiorno, del 36enne marocchino.
L’addetto all’accoglienza, che aveva seguito il ladro per verificare cosa contenesse lo zaino, era stato aggredito dallo straniero, che gli aveva sferrato un pugno all’altezza dello zigomo, guadagnandosi la fuga. Medicato presso il Pronto Soccorso del locale Policlinico, è stato dimesso con prognosi di 4 giorni per trauma contusivo da percosse.
Il 36enne marocchino è stato accompagnato in Questura, ove al termine degli accertamenti dai quali sono emersi numerosi precedenti di Polizia a suo carico, nonché un divieto di avvicinamento ai luoghi frequentati dalla ex compagna, essendosi reso responsabile di reato di stalking e maltrattamenti nei suoi confronti, è stato trattenuto presso le camere di sicurezza in attesa del processo con rito direttissimo.