Risale ad appena dieci anni fa la sensazionale scoperta che sotto lo scialbo delle pareti di un arioso ambiente della Rocca nei secoli ridotto pure a granaio sopravvivevano ampi lacerti dei dipinti murali che Nicolò dellAbate aveva realizzato per il conte Giulio Boiardo negli stessi anni dellimpresa del Camerino dellEneide (1540-1543), richiamandosi alle divinità dellOlimpo e ai loro celesti banchetti. Sui frammenti individuati del Paradiso ritrovato, come vennero immediatamente ribattezzati ambiente dipinto e ciclo pittorico, cominciò con altrettanta rapidità lintervento di indagine e di recupero da parte dellOpificio delle Pietre Dure di Firenze, a cui seguì uneccezionale mostra inaugurata nel maggio del 2009. Le parti mancanti a Scandiano, già staccate e trasportate su tela tra il 1847 e il 1848 per volere dellultimo duca, Francesco V dAustria Este, sono oggi conservate a Modena, presso la Galleria Estense, insieme con quanto resta del ciclo dellEneide. Il recente recupero, in particolare, ha consentito di riportare alla luce alcune raffinate figure femminili intente a fare musica, ad allietare con voce e strumenti il convito olimpico. Del resto, sinuose fanciulle e rigogliose decorazioni floreali dovevano fare da cornice anche ai riquadri del Camerino con gli episodi dellEneide, secondo le ultime e più accreditate ipotesi degli studiosi. Nel cortile del castello boiardesco, divenuto un palazzo signorile grazie al medesimo conte Giulio, i muri esterni dovevano essere anticamente affrescati con soggetti cavallereschi, forse ispirati allOrlando innamorato di Matteo Maria Boiardo, orgoglio del casato e del paese, forse allOrlando furioso di Ludovico Ariosto, prosecutore a Ferrara delle fortune letterarie del collega; i primi probabilmente realizzati da un oscuro pittore bolognese operante sul finire del XV secolo, i secondi forse eseguiti da Nicolò dellAbate per il solito Giulio. Di tutti restano solo labilissime tracce evidenziate dagli ultimi restauri. La speranza è che ulteriori interventi possano portare alla luce decorazioni ancora nascoste sotto strati di intonaco o di scialbo, come nel caso delle pitture del Paradiso.

Il Convito degli dei allietato da fanciulle musicanti
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