La mostra alla Galleria Vittorio Emanuele II di Milano sta facendo il pieno di pubblico ed è stata prorogata fino al febbraio 2014
Si sarebbe dovuta concludere lo scorso 31 luglio e invece è stata prorogata fino al 28 febbraio 2014 in ragione dello straordinario afflusso di pubblico. La mostra in questione può sembrare scontata e dal titolo persino generico, Leonardo3. Il mondo di Leonardo, ma tra adulti e bambini sono ormai entrati in decine di migliaia (90mila sono stati i biglietti staccati nel primo quadrimestre di apertura) e altrettanti se ne attendono nei prossimi mesi ad ammirare la ricostruzione interattiva di oltre duecento macchine ideate dal genio toscano, intramontabile attrazione per le intelligenze di tutte le età e simbolo per eccellenza dellepoca doro dellingegno italico, il Rinascimento. Lesposizione temporanea, allestita nelle eleganti Sale del Re della Galleria Vittorio Emanuele II di Milano, con vista sulla statua del Maestro realizzata da Pietro Magni, è stata definita «una grande opportunità per scoprire un Leonardo nuovo, più accessibile e geniale anche nei fallimenti, un omaggio al suo poliedrico talento da guardare con occhi diversi, una mostra con la quale interagire e che quindi richiede una partecipazione attiva, oltre alla disponibilità a capire e a esplorare mettendo da parte qualsiasi pigrizia mentale». Un simile risultato è riuscito a Leonardo3 (L3), denominazione inserita non a caso nel titolo delliniziativa, «un innovativo centro di ricerca e media company, la cui missione è quella di studiare, interpretare e rendere fruibili al grande pubblico i beni culturali impiegando metodologie e tecnologie allavanguardia e studiando specificamente lopera di Leonardo da Vinci con risultati di rilievo mondiale». E certo la notevolissima affluenza allesposizione milanese dimostra come gli esiti delle ricerche di Leonardo3 facciano presa anche sul larghissimo pubblico dei non addetti ai lavori, più o meno consapevolmente catturati dal concetto espositivo che caratterizza questo evento, il cosiddetto edutainment, e cioè lidea di combinare insieme sapere e divertimento in una formula fruibile da grandi e piccini. Tre i codici vinciani su cui si è basata la ricostruzione delle duecento macchine interattive proposte, il Manoscritto B, il Codice del Volo e il famosissimo Codice Atlantico, esposto qui in edizione completa e consultabile in versione digitale. Da questi taccuini di appunti e di idee che il maestro vergava di continuo «derivano i quattro generi di prototipi riproposti, o per la prima volta ricostruiti, in mostra: dalle macchine già esistenti che Leonardo si limita a descrivere nei suoi fogli, a quelle per le quali immagina dei perfezionamenti, ai congegni inventati per i duchi di Firenze e di Milano, fino alle apparecchiature volanti progettate in gran segreto». La modernità visionaria dellartista esce a tutto tondo da meccanismi straordinari come quelli della Macchina Volante, della Libellula Magica, del Pipistrello, del Leone e del Sottomarino meccanici, del Cubo magico e della Macchina del Tempo, un sogno questultimo che naturalmente non poteva mancare tra le tante e spericolate ideazioni vinciane, ma anche dallo strumento musicale alquanto complesso della Clavi-viola, dallAutomobile-Robot, dal Cavaliere-Robot e dalla Bombarda multipla. È un mondo fantastico quello ricostruito nella mostra milanese, il mondo magnetico di Leonardo, un mondo di cui si è prolungata lesistenza e la visibilità fino allanno prossimo proprio perché tutti possano visitarlo, conoscerlo e ammirarlo. Divertendosi un mondo!