Nel video l’intervista a Delio Barone, fratello di Oletta Barone

Porta in tutta Italia il ricordo di sua sorella, uccisa a Ferrara da chi diceva di amarla. Il femminicidio di Oletta Barone è accaduto nel 2007, ma quella ferita per la famiglia non si è mai richiusa. Oggi a parlare in consiglio comunale, in occasione del 25 novembre, è Delio Barone, musicista che in onore della sorella ha organizzato orchestre e soprattutto, incontri, per sensibilizzare non solo sulla prevenzione, ma anche sul dopo. Perché non è mai solo un femminicidio. Non c’è solo la perdita di una persona cara. C’è anche un percorso lungo e tortuoso, fatto di processi e di altri dolori a cui nessuno prepara. In consiglio comunale è stato presentato un breve film sulla violenza di genere, diretto da Francesco Zarzana, sono state elencate testimonianze e attività da parte di psicologi e magistrati, e poi si è parlato di lei, Oletta. Non aveva mai denunciato alcun maltrattamento, i familiari non sapevano di litigi o minacce, ma al culmine di una lite, il marito Desmond John Richard Blackmore la soffocò con un cuscino, poi andò al lavoro come se nulla fosse accaduto. Oletta doveva andare a un concerto del fratello la sera stessa. Quando la sorella, preoccupata per la sua assenza, ha chiamato il 118, Blackmore ha avvolto il corpo della moglie in una coperta e ha cercato di portarlo via. Mentre faceva le scale è scivolato e il rumore ha attirato i vicini. Da lì, è stato scoperto. Condannato a 15 anni, è stato rilasciato nel 2019. Una storia come troppe se ne sentono, ancora oggi, ma a distanza di quasi 20 anni ancora tanto c’è da fare, non solo per fermare il fenomeno, ma anche per aiutare le famiglie