Quella fetta del nuovo stabilimento potrebbe essere stata costruita con cemento depotenziato: non è invece stato toccato l’edificio che ospita la produzione
di Giuseppe Leonelli

Gli uffici ospitati dalla palazzina del nuovo stabilimento carpigiano di Marchesini Group sono stati momentaneamente spostati perchè quella fetta del nuovo stabilimento potrebbe essere stata costruita con cemento depotenziato: non è invece stato toccato l’edificio che ospita la produzione. Sono questi gli sviluppi concreti dell’inchiesta cemento-farlocco partita dalle analisi sulla scuola Frassoni di Finale. Lo stabilimento Marchesini di Carpi (costato 14milioni di euro) è stato inaugurato il 22 ottobre, ma già all’indomani del taglio del nastro la Procura di Modena ha iniziato ad effettuare verifiche e carotaggi sull’edificio poichè uno dei capannoni è stato costruito con il cemento fornito dalla Betonrossi di Piacenza, accusata di utilizzare calcestruzzo indebolito in altre costruzioni, tra cui appunto la scuola finalese. L’impianto Marchesini è stato costruito dalla Garc di Carpi, che non risulta indagata, mentre come noto Betonrossi è già indagata insieme alla Aec per i fatti di Finale. Il gruppo Marchesini parteciperà all’incidente probatorio per effettuare altre verifiche su questo stabilimento e su altre aziende costruite dalla Aec utilizzando cemento Betonrossi: la Zimor di Finale Emilia, la Offmecc di Mirandola, la Medica di Medolla, Acetum di Cavezzo e Agritecnica di San Felice. L’incidente probatorio sulla scuola media di Finale è in corso mentre le verifiche sulle aziende potrebbero slittare perché ieri mattina il giudice Romito di Modena ha sollevato un’eccezione di territorialità: il processo potrebbe infatti spostarsi a Piacenza, dove ha sede la Betonrossi.