L’allarme inquinamento a Modena si fa sempre più preoccupante. Legambiente registra nuovi sforamenti di ozono troposferico. Dall’inizio dell’anno ad oggi sono già 34 i giorni di superamento dei limiti consentiti per legge

Non c’è pace per i nostri polmoni, dopo gli sforamenti di pm10 con l’estate si ripresenta il problema dell’inquinamento da ozono troposferico. A segnalarli è Legambiente Regionale che in una nota definisce critica la situazione dell’Emilia Romagna, in particolar modo di Modena dove la stazione di monitoraggio ha già superato il limite normativo annuale dei 25 giorni di superamento consentiti per legge arrivando a toccare i 34 giorni. Rispetto alle polveri sottili Legambiente ricorda che l’ozono rappresenta un inquinante altrettanto pericoloso, e che colpisce principalmente nei periodi di maggiore intensità solare e di calore. Inoltre specifica che nonostante in atmosfera questo gas svolge un importante funzione protettiva perché ci tutela dai raggi ultravioletti dannosi alla salute umana, in alte concentrazioni nella troposfera e cioè a livello del suolo, può risultare dannoso per l’uomo e per gli ecosistemi. L’esposizione a questo inquinante genera infatti problemi ai tessuti dell’apparato respiratorio, provocando irritazione a occhi e gola, tosse e riduzione della funzionalità polmonare, soprattutto in bambini e anziani. Per contenere il problema l’unica soluzione è non abbassare la guardia e avviare limitazioni al traffico ma anche ridurre i consumi dovuti alla climatizzazione degli ambienti pubblici e privati