L’Italia divisa a metà. Da uno studio dell’Osservatorio Nazionale della Salute nelle Regioni Italiane è emerso che la nostra longevità dipende dal luogo di residenza, con una profonda differenza tra Sud e Nord

In Italia si vive più a lungo a seconda del luogo di residenza e al livello d’istruzione. A dirlo è una indagine effettuata dall’Osservatorio Nazionale della salute nelle Regioni Italiane, dal quale emerge che il nostro paese è spaccato in due con profonde differenze tra Nord e Sud Italia. La speranza di vita a Modena ad esempio è di 83,34 anni, mentre a Napoli è di 80.68, quasi di tre anni al di sotto della nostra regione. Questo perché i fattori economici e culturali influenzano gli stili di vita e di conseguenza la nostra salute. Il rapporto si sofferma anche sui dati della mortalità prematura, e cioè di quelle morti evitabili con idonee politiche di prevenzione, e dunque imputabili in parte anche al sistema sanitario nazionale che non assicura l’equità sociale e territoriale in tutte le regioni. Nel dettaglio la speranza di vita sotto la Ghirlandina è leggermente più alta della media regionale stimata a 83.18 e di quasi 1 anno più alta di quella nazionale di 82,75. Ad influire sulla nostra longevità anche il livello di istruzione. Sembra infatti che possedere o meno un titolo di studio possa avere effetti sul nostro benessere. A livello nazionale  ad esempio un cittadino con una laurea può sperare di vivere fino a 82 anni mentre senza fino a 77 anni.