In Italia e nell’ultimo periodo anche a Modena sono saliti alla ribalta diversi casi che hanno coinvolto i minori e la rete, dalle foto intime scambiate fra una sessantina di studentesse ai video su Facebook degli episodi di bullismo all’Istituto Galilei di Mirandola. Telefono Azzurro ha pubblicato nei giorni scorsi un dossier sul tema, con dati piuttosto allarmanti
I teenager italiani hanno paura del web, che viene percepito come un posto non sicuro, ma sottovalutano i rischi di un utilizzo non corretto della rete a lungo termine. Questo è ciò che emerge dal dossier pubblicato nei giorni scorsi da Telefono Azzurro e rivolto proprio ai genitori, per metterli al corrente del mondo con cui si interfacciano sempre più spesso e sempre più a lungo i propri figli. Anche negli ultimissimi giorni sono stati diversi gli episodi venuti alla luce a Modena: dalla chat su Whatsapp delle studentesse che si scambiavano foto e video intimi ai video finiti su Facebook dei bulli dell’Istituto Galilei di Mirandola. A preoccupare maggiormente, secondo i dati raccolti da un campione di 609 ragazzi tra i 12 e i 18 anni e 613 genitori, è innanzitutto la sempre maggiore precocità con cui i teenager si avvicinano alla rete: tra gli under 13 intervistati il 73% utilizza Whatsapp, il 44% Facebook e a seguire tutti gli altri social. Sul web si può poi trovare di tutto, il 17% dei giovani sostiene che i coetanei facciano molto uso di pornografia e addirittura il 10%, dodicenni compresi, dichiara di aver visitato con continuità siti con contenuti pornografici. Comportamenti a rischio, inoltre, anche per quanto riguarda gli acquisti online: il 44% degli intervistati lo fa regolarmente e di questi il 23% ad insaputa dei genitori.