Non hanno rispettato le normative comunitarie sull’autotrasporto, finalizzate a regolare le corrette condotte per la circolazione sulle strade e a evitare fenomeni di concorrenza sleale sul mercato, due autotrasportatori fermati dalla Polizia locale di Modena durante i controlli sui mezzi pesanti provenienti prevalentemente da Paesi esteri svolti nei giorni scorsi, nell’ambito delle iniziative per la sicurezza stradale svolte del Comando di via Galilei, sul “nodo” autostradale cittadino, caratterizzato quotidianamente, per via della vicina dogana di Campogalliano e di un tessuto economico votato all’export, da una presenza significativa di tir di vettori internazionali. Nel complesso sono state contestate 11 violazioni amministrative alle leggi italiane ed europee sulla circolazione e sul trasporto, per un totale di sanzioni che supera i 10mila euro.

Le verifiche, che si ripetono con frequenza mensile, sono state effettuate da quattro pattuglie della Polizia locale, impegnate nell’attività assieme ai funzionari della direzione generale della Motorizzazione civile; in particolare, il personale del Ministero delle infrastrutture e della mobilità sostenibili, proveniente dall’ufficio di Venezia che ha competenza territoriale per l’Emilia-Romagna, ha messo a disposizione anche un’officina mobile, consentendo così di verificare in tempo reale le condizioni tecniche dei mezzi pesanti e determinare eventuali inefficienze o manomissioni nei dispositivi in dotazione.

Durante il servizio, sviluppato nella giornata di venerdì 30 luglio, sono stati controllati 12 autocarri e altrettanti autotrasportatori, tutti di operatori stranieri – provenienti dai Paesi balcanici e dall’Est Europa – a eccezione di un mezzo italiano di un’azienda della Sardegna. Delle 11 le violazioni rilevate, due hanno riguardato la normativa europea sul trasporto internazionale (legge 298 del 1978). Nel dettaglio, un autoarticolato con motrice bulgara e rimorchio maltese, guidato da un conducente italiano del Piemonte partito da Cesena e diretto a Malta con un percorso combinato terra-mare, non ha rispettato la normativa che fissa la percorrenza massima del tratto su strada. Il tragitto che avrebbe dovuto percorrere, da Cesena a Genova, appunto prima di salpare per il Mediterraneo, superava di oltre 100 chilometri il tetto di 150 previsto dalla legge. Per l’uomo sono scattate, quindi, una sanzione da 5mila euro e il fermo amministrativo per tre mesi del veicolo.

Non potrà circolare per tre mesi nemmeno il tir di un’azienda della Serbia il cui conducente non aveva validato l’autorizzazione concessa per spostarsi tra il Paese balcanico e l’Italia, così come previsto dall’accordo internazionale bilaterale tra i due Stati: la mancata “certificazione” del viaggio commerciale, in violazione delle norme fiscali doganali, comporta anche un verbale da 4.130 euro.

Un conducente ungherese, invece, non ha rispettato le norme relative ai tempi di guida e di riposo giornaliero, superando i tempi al volante consentiti (per lui un verbale da 606 euro). Infine, la Polizia locale ha elevato otto sanzioni per irregolarità rilevate sulle dotazioni non efficienti o non conformi dei veicoli, concentrandosi in particolare sulla valutazione delle condizioni degli pneumatici, dei “cristalli”, dei sistemi di frenatura, dei dispositivi di segnalazione visiva e di illuminazione e delle limitazioni della rumorosità e delle emissioni inquinanti. Uno dei casi di illecito contestati ha riguardato lo stato non adeguato delle guarnizioni di un camion frigo, elemento fondamentale per la corretta conservazione della merce trasportata (articolo 79 del Codice, le multe ammontano a 87 euro).