Un destino comune a tanti altri club della massima serie e non, fino a poche ore fa. Con la qualificazione alla prossima Europa League il Sassuolo si è ufficialmente trasformato da preda, per quanto riguarda i propri talenti, a predatore

Doveva essere la stagione della ricostruzione, di un nuovo ciclo tecnico quella prossima per il Sassuolo e, invece, sarà ancora nel segno della continuità. Cosa può aver cambiato così i programmi del club? E’ semplice, la qualificazione alla prossima Europa League che ha lanciato i neroverdi nell’olimpo italiano ed ora li farà affacciare anche sul palcoscenico europeo. Scenari che cambiano e allora meglio giocarsi una grande chance a Piazza Risorgimento piuttosto che iniziare una nuova avventura in un club blasonato, ma con qualche o in alcuni casi anche tante certezze in meno su cui potersi appoggiare avrà pensato mister Di Francesco.

E chissà cosa potrà pensare Domenico Berardi, eterno promesso sposo della Juventus, ma reduce da una stagione lontano da quello che è stato in questi anni il suo rendimento. Riprendersi in Italia e prendersi in Europa un ruolo da protagonista oppure iniziare un’avventura da comprimario in bianconero? Patron Squinzi si è espresso chiaramente augurandosi che il talento calabrese possa vestire anche il prossimo anno la maglia neroverde e con lui tanti altri giocatori di ottima caratura per una rosa che dovrà avere tanti ricambi e all’altezza visto l’inedito impegno su due fronti.

Saranno tante le insidie che si presenteranno sulla strada del Sassuolo in una stagione che sarà scandita da ritmi più serrati, che durerà inevitabilmente di più e per questo a Di Francesco serve una base decisamente più ampia da cui attingere. Sembrano lontani anni luce i tempi in cui portare giocatori di Serie A al Sassuolo era impresa complicata, ci riferiamo in particolare alla prima stagione neroverde tra i grandi. Ora, invece, da preda il Sassuolo è diventato predatore, potrà fare leva su un argomento in più decisamente importante nelle scelte dei giocatori e bisognerà fare anche in fretta perché, finito l’Europeo, sarà già tempo di tornare a sudare rincorrendo nuovi traguardi.