Una grande prova, una bella vittoria, ma non è stata l’impresa che serviva ai biancorossi. Il 24-21 finale non basta per arrivare all’ultimo atto della stagione

Una vittoria tanto bella quanto amara quella della Terraquilia Handball Carpi sabato, che al PalaBursi di Rubiera ha sconfitto per 24-21 Fasano nella semifinale di ritorno del massimo campionato di pallamano. I ragazzi di coach Ilic conducono praticamente dall’inizio alla fine un match contro un avversario di altissimo profilo, ma non basta per ribaltare l’esito della gara d’andata quando, tra le mura amiche, i pugliesi si imposero con sette rete di divario. Il pubblico biancorosso ha fatto sentire la propria presenza, il proprio calore, spingendo la squadra oltre quelli che potevano essere i ragionevoli limiti derivanti da un gruppo rinnovato, giovane, poco abituato a momenti come questo nonostante una guida tecnica esperta e di valore. La Terraquilia, invece, ha saputo sovvertire i pronostici più di una volta in stagione ed ha sovvertito in identica maniera anche quelli della vigilia, issandosi fino ad una clamorosa rimonta che pareva anche potersi completare sul 22-17. Sfortuna e un paio di situazioni dubbie giudicate a sfavore dei biancorossi, però, rendono impossibile il recupero completo e allora la formazione carpigiana deve accontentarsi degli applausi, dei complimenti, ma a giocarsi lo Scudetto sarà anche quest’anno Fasano. Si chiude qui la stagione della Terraquilia, si chiude con una finale sfiorata e un risultato nell’arco del doppio confronto migliore rispetto alla scorsa stagione nonostante il ridimensionamento a livello di budget della squadra. Un percorso più che positivo, da cui ripartire la prossima stagione per continuare a sognare qualcosa di grande.