Sta iniziando a plasmare la sua squadra il nuovo tecnico gialloblù. A Vercelli con ogni probabilità si ripartirà dal rombo a centrocampo, con tutti o quasi i suoi fedelissimi in campo

Giornate di lavoro intenso per il Modena ed il suo nuovo, si fa per dire, tecnico Cristiano Bergodi. Dopo una prima conoscenza nel pomeriggio di lunedì con il gruppo e un po’ di lavoro atletico per avere qualche riscontro immediato in più sulla condizione fisica, ieri la squadra ha sostenuto anche le prime prove tattiche che hanno ovviamente regalato qualche indicazione sulla squadra che scenderà in campo sabato a Vercelli. Bergodi è intenzionato a ripartire da dove aveva lasciato quattro anni fa e da dove aveva lasciato anche il suo predecessore Hernan Crespo: il 4-3-1-2. Difficile ad oggi ipotizzare un undici titolare, il mister di Bracciano ha voluto provare un po’ tutti gli effettivi a propria disposizione, ma alcune scelte sembrano già abbastanza delineate. Erano assenti Zoboli e Bertoncini nella seduta di ieri e allora il mister di Bracciano ha proposto una coppia centrale formata da Gozzi e Marzorati, con Calapai ed il recuperato Aldrovandi ad alternarsi sulla destra, Rubin e Popescu a sinistra. A centrocampo con la squalifica di Giorico potrebbe essere Osuji il vertice basso, in un reparto che nelle intenzioni di Bergodi dovrebbe essere muscolare e di gamba con Nardini sul centrodestra, Crecco o Bentivoglio sul centrosinistra. Belingheri e Mazzarani, invece, si sono alternati come vertice alto del rombo, mentre davanti sono state tante le coppie provate, compresa quella formata dai due uomini di peso ovvero Granoche e Stanco. Il pavullese, che aveva disputato proprio con Bergodi la sua miglior stagione, sembra il favorito per una maglia ed anche i suoi ex compagni di allora potrebbero essere i perni di un undici che deve necessariamente lanciare già da sabato i primi segnali di rinascita per rincorrere una salvezza che è nelle possibilità tecniche della squadra.