Dal ritorno di Castori a novembre i biancorossi viaggiano a una media da salvezza, ma il terreno perso prima obbliga a un finale di stagione a tutto gas

Sedici gare e 15 punti. E’ questo il passo del Castori-bis. Da quando il tecnico biancorosso è stato richiamato ai primi di novembre il Carpi ha viaggiato a ritmi da salvezza piena, confermati anche dagli ultimi due pari con Torino e Atalanta. Con quasi un punto di media a partita la proiezione in un campionato intero sarebbe infatti fra i 37 e i 38 punti, quasi sempre sufficienti nelle ultime 10 stagioni di A per centrare la salvezza. Un dato positivo, ma che allo stesso tempo alimenta i rimpianti per quello che è stato sprecato nella prima parte di stagione sotto la gestione di Sean Sogliano. Dal ritorno di Castori, coinciso con il derby perso a Reggio dell’8 novembre, il Carpi ha conquistato 3 vittorie a Genova e in casa con Udinese e Sampdoria, 6 pareggi – riuscendo a bloccare anche Milan e Inter – e 7 sconfitte. Ha ritrovato soprattutto solidità e compattezza, basta vedere il dato dei gol. Nella prima parte di stagione aveva subito le imbarcate sui campi di Sampdoria e Roma con 5 reti al passivo, dal Castori-bis invece solo 3 volte ha incassato 3 reti: è accaduto a Empoli, in casa con la Juve quando nel finale sfiorò anche il clamoroso 3-3 e sempre al Braglia con la Roma, che ha trovato gli ultimi due gol nei minuti finali. Ora però queste ultime 11 giornate obbligano la squadra di Castori a raddoppiare gli sforzi. Con 21 punti in classifica la quota che può garantire la permanenza in serie A è ancora lontana. Per arrivare a 40 punti, una soglia di tranquillità assodata, ne servono ancora 19, da conquistare in 11 giornate. Vuol dire passare dal passo attuale di un punto a partita del Castori-bis a quasi 2 punti di media. Un’impresa titanica che necessita di almeno 4/5 vittorie di qui a metà maggio per poter essere portata a compimento.