Compie un girone la prima storica vittoria in A dei biancorossi, ottenuta all’andata sul Torino. Domenica all’Olimpico i biancorossi cominciano il decisivo rush salvezza

Era il 3 ottobre e il Carpi assaporava la sua prima storica vittoria in serie A. Sono passati 4 mesi e mezzo e l’avversario e lo stesso, il Torino, così come l’obiettivo dei biancorossi. Allora quel Carpi, in cui debuttava Sannino in panchina, cercava un trampolino di lancio, dopo essere uscito con 2 punti dalle prime 6 terribili gare che il calendario gli aveva messo davanti. Questo Carpi, un girone e 14 punti conquistati dopo, va a caccia all’Olimpico di un altro cambio di passo dopo un inizio di febbraio ad altissimo coefficiente di difficoltà. Dal Torino al Torino per entrare a tutto gas nel momento decisivo della stagione, in cui arriveranno 8 sfide tutte alla portata dei biancorossi, tanti scontri diretti cruciali, gli stessi che all’andata costarono caro sotto la gestione Sannino. Di quel 2-1 sul Torino sono rimasti davvero pochi protagonisti. Quelli dei due gol biancorossi, ad esempio, hanno già salutato da un po’. La gara si sbloccò nel secondo tempo grazie alla conclusione di Gabriel Silva, ora avversario salvezza al Genoa, che colpì il palo e ppi la schiena di Padelli, finendo in rete. Il 2-0 arrivò sull’asse Borriello-Matos: assist volante dell’attaccante napoletano e deviazione in rete di testa del brasiliano, in quella che è rimasta la sua seconda e ultima rete in campionato col Carpi. Ora uno veste il nerazzurro atalantino, l’altro il bianconero dell’Udinese. Il Carpi li ha sacrificati sull’altare di un ritorno al passato tecnico-tattico, una strada all’opposto rispetto a quella che Sannino quel giorno scelse contro il Torino. Chi invece da quel Carpi-Torino non ha più lasciato la sua porta è Vid Belec, lanciato in quel pomeriggio come terzo guardiano dopo Benussi e Brkic e capace da allora di convincere tutti. Toccherà a lui domenica fermare il Toro un’altra volta.