La gara di domenica a Milano fra Inter e Carpi sarà l’occasione per far incrociare di nuovo i due tecnici, cresciuti a pochi chilometri di distanza

Li dividono 23 punti e obiettivi opposti in campionato, ma appena 50 chilometri nell’entroterra marchigiano da Jesi a San Severino Marche. Roberto Mancini e Fabrizio Castori si sfideranno domenica per la seconda volta nella loro storia, ma il loro rapporto nasce molto prima di quel Carpi-Inter che li fece incrociare per la prima volta le armi lo scorso 30 agosto. Un’amicizia fuori dal campo che nasce grazie al papà di Roberto, Aldo Mancini, fondatore della Junior Jesina, una delle scuole calcio più affermate delle Marche, dalla quale anche Castori, quando allenava nei dilettanti in zona, ha spesso attinto. L’occasione per conoscersi fu quella del Super Corso di Coverciano, frequentato insieme nel 2001, quando Castori allenava in C il Lanciano e il ‘Mancio’ aveva da poco smesso i panni da calciatore, prima di iniziare la sua carriera da vincente fra Fiorentina, Inter e Manchester City. Da lì è nato un rapporto di stima che si è portato avanti negli anni. Così Mancini non ha esitato ad accettare l’invito che Castori, qualche anno dopo, gli fece per partecipare a un evento benefico a pochi chilometri da casa. E così il caso volle che fu proprio Mancini il primo a fargli i complimenti in diretta per la promozione in A col Carpi, quando lo scorso 28 aprile Mancini era collegato da Udine, dove aveva vinto con l’Inter nell’anticipo, qualche minuto prima che il Carpi pareggiasse col Bari al Cabassi. All’andata è stato Mancini a sorridere grazie al rigore nel finale di Jovetic. Questa volta Castori, con un Carpi lanciato, proverà a fare un brutto scherzo all’amico, finito proprio ieri sera nell’occhio del ciclone per il battibecco con Sarri a Napoli.