In un anno solare complicato, caratterizzato da scelte difficili di allenatori e giocatori, la vittoria con il Novara è un buon viatico per l’anno nuovo

Il bilancio di fine anno del Modena è condizionato positivamente dalla ‘grande bellezza’ del 3-0 sul Novara, ultima impronta di un 2015 in realtà quanto mai tribolato. Dall’illusione play-off dell’anno precedente fino alla delusione e alle incomprensioni della gestione Novellino, culminato con il suo polemico esonero assolutamente inevitabile. Poi la lenta faticosa risalita con la ‘strana coppia’ fatta in casa Pavan-Melotti, che ha avuto almeno il merito di portare in salvo – seppur nello spareggio con l’Entella – la disastrata scialuppa gialla. Infine l’arrivo trionfale di Hernan Crespo, salutato con l’entusiasmo delle sue medaglie da bomber più che del suo noviziato da allenatore. Entusiasmo continuato in piena estate nonostante mercato d’austerity, dove l’unico vero colpo è sembrata la conferma di Granoche. Entusiasmo finito già dopo i primi risultati storti, molti risultati storti, per una squadra che giocava pure benino ma che non la buttava mai dentro, solo due punti raccolti lontano dal Braglia. Poi dal 8 dicembre, improvvisamente, la svolta: tre vittorie di fila in casa, due sconfitte immeritate in trasferta, 24 punti, una prospettiva diversa di classifica, un nuovo pieno di vitamina E, come entusiasmo. Speriamo che duri.