Come si temeva, nessuno sconto all’attaccante neroverde: l’espulsione rimediata contro il Genoa costerà alla stella del Sassuolo 3 giornate di squalifica

Nessuno sconto da parte del giudice sportivo: Domenico Berardi dovrà saltare 3 gare di campionato dopo l’espulsione rimediata domenica a Marassi contro il Genoa. “Per avere, al 41′ del primo tempo, a gioco fermo, colpito da terra, ove era caduto in conseguenza di un intervento falloso, un calciatore avversario con calci all’addome”: è questa la motivazione dello stop, arrivato appunto per il fallo di reazione su Ansaldi in seguito ad un contrasto nella metà campo del Sassuolo. Niente Fiorentina, Sampdoria e Torino, dunque, per Berardi, che così ha quasi chiuso il proprio 2015: tornerà infatti a disposizione per la sfida con il Verona in programma il 20 dicembre allo stadio Bentegodi, l’ultima di serie A prima della pausa natalizia.

Di Francesco avrà comunque la possibilità di impiegarlo anche nella gara del quarto turno di Tim Cup con il Cagliari, che si giocherà alle 21 di giovedì 3 dicembre al Mapei Stadium e che metterà in palio un pass per sfidare negli ottavi di finale l’Inter, attuale capolista della serie A. Per Berardi quello arrivato a Genoa è il 30° cartellino in 71 gare giocate in serie A, il terzo di colore rosso dopo 27 ammonizioni, un dato poco invidiabile che fa di lui il giocatore più sanzionato nelle ultime 3 stagioni e che lo ha portato ad accumulare 17 giornate di squalifica se si comprendono i 3 appena arrivati. Di Francesco, che al termine della gara di Genova aveva detto di voler parlare a quattr’occhi con il suo attaccante, proprio quest’oggi, alla ripresa degli allenamenti, si è confrontato con lui in un colloquio privato, auspicando che questa possa davvero essere l’ultima volta. Dal canto proprio, Berardi ha ribadito di non aver volontariamente scalciato il genoano Ansaldi, pur scusandosi per l’ennesima espulsione. Il Sassuolo ora dovrà valutare se presentare o meno il ricorso per provare a ridurre di una giornata la squalifica del proprio gioiello, contestando la condotta violenta attribuitagli e provando a tramutarla in gravemente antisportiva.