Il Comitato Sisma chiede ai Sindaci dell’area terremotata di far sentire la propria voce con il governo

Dopo il violento terremoto del 2012 che colpì soprattutto la bassa modenese, la ricostruzione post sisma non è ancora completata e sono parecchi i nuclei familiari fuori dalla loro abitazione e tra questi, diversi hanno il mutuo sulla casa che, al momento, risulta non utilizzabile. A segnalarlo con forza è il Comitato Sisma che in una nota, chiede ai Sindaci e alle Amministrazioni dei Comuni dell’Area terremotata di richiedere pubblicamente al più presto al Governo, al Parlamento e al presidente della Regione Emilia Romagna Bonaccini, un provvedimento di sospensiva della ripartenza dei mutui ai cittadini fino al momento dell’agibilità dell’immobile o, spostando l’asticella al 31 dicembre 2016. Il Comitato sottolinea anche lo sforzo delle famiglie impegnate nella ricostruzione della propria casa: si tratta di persone che, nonostante il contributo previsto, stanno sostenendo di tasca propria le spese vive per arrivare al completamento della ricostruzione della propria abitazione. La legge del giugno 2014 prevedeva sia per i Comuni che per i cittadini colpiti dal Sisma la possibilità di posticipare il pagamento delle rate dei mutui fino al 31 dicembre 2015, ma nella Legge di Stabilità approvata dal parlamento, questa possibilità è stata nuovamente concessa ai Comuni fino al 31 dicembre 2016. Una possibilità con una dimenticanza fondamentale secondo il comitato: il non essere estesa ai cittadini colpiti dal terremoto. La speranza è che il beneficio venga inserito con un emendamento nella legge ‘mille proroghe’ ma il presente non aspetta: i pagamenti delle rate sono comunque ripartiti. L’invito del Comitato per tutelare le famiglie, inviato a primi cittadini di Mirandola, San Felice, Medolla, San Possidonio, Cavezzo, Bomporto, Camposanto, Carpi, Concordia, Finale Emilia e Novi, non riguarda soltanto chi è stato colpito dal terremoto, ma anche dalle altre calamità naturali.