Nel 2015 la domanda interna frena la caduta (-0,3%). Export a macchia leopardo: bene gli Stati Uniti, male la Russia

Notizie buone dal mercato italiano, meno buone dai mercati esteri, su alcuni fronti in particolare. Praticamente, il contrario delle tendenze che si erano registrate negli ultimi anni. Così si chiude il 2015 della Piastrella Valley. Il punto lo ha fatto questa mattina Confindustria Ceramica, nella tradizionale conferenza stampa di fine anno.

Dopo il -7% del 2014, la domanda interna finalmente si stabilizza e segna un incoraggiante -0,3%. Le note dolenti, insomma, non arrivano più dall’Italia, ma semmai da alcuni mercati stranieri, su tutti Europa dell’Est e Nord Africa, con cali anche oltre il 5% determinati dalle note tensioni geopolitiche. Ma per le esportazioni il quadro complessivo è a macchia di leopardo, con anche marcate crescite ad esempio negli Stati Uniti e in Estremo Oriente.

Per il 2016, le previsioni di Prometeia stimano un ulteriore balzo in avanti del mercato italiano a +0,9% e poi a +1,9% l’anno successivo. Ancora alti e bassi, invece, si attendono sul fronte internazionale.

Alla politica il presidente di ConfCeramica, Vittorio Borelli, chiede meno tasse e la stabilizzazione degli incentivi alle ristrutturazioni. Quanto agli affari internazionali, l’obiettivo è il rinnovo per altri cinque anni dei dazi alla Cina.