Il Bar Milù di Fanano deve restare sotto sequestro. Lo ha deciso il Tribunale del Riesame, respingendo la richiesta del titolare coinvolto a ottobre in una vasta operazione antidroga

Il Tribunale del Riesame ha respinto la richiesta di dissequestro del Bar Milù di Fanano, al centro di una delle più importanti operazioni antidroga degli ultimi tempi in Appennino, che nella notte tra il 19 e il 20 ottobre aveva coinvolto più di 40 carabinieri. Dopo nove perquisizioni domiciliari, era stato disposto l’arresto di tre persone e l’obbligo di firma per altre due, tra cui lo stesso Mirko Burchi, titolare del locale. Contestualmente, al bar era stata applicata per la prima volta in provincia la misura della custodia cautelare reale, cioè nei confronti di un bene materiale, che ha portato  al sequestro preventivo perché secondo gli inquirenti nell’economia dell’azione delittuosa il locale non era solo il luogo di smercio della droga ma fungeva anche da paravento tramite l’attività, nella centralissima piazza Rinaldi. Nonostante il clamore per quanto successo, Burchi, tuttora sottoposto a obbligo di firma, si era detto pronto a riaprire per dimostrare la sua innocenza, ma per il momento la ripresa dell’esercizio gli resta preclusa. Per tentare di ottenere il dissequestro ora dovrà percorrere altre strade: probabile in questo senso la presentazione di un’apposita istanza al giudice e al pm nei prossimi giorni. Se anche questa verrà respinta, potrebbe essere davvero la fine dell’attività perché per il Comune si profilerebbe la possibilità di un ritiro della licenza. Secondo l’accusa, con la chiusura del locale e le misure cautelari è stato smantellato un cruciale giro di spaccio che coinvolgeva in primis giovani del luogo.