Dopo l’approvazione del Piano Scuola da parte del Comune, proseguirà un confronto fino a febbraio per gli istituti Lanfranco, Guidotti e Mattarella, ma genitori e insegnanti si chiedono se ci saranno finalmente delle aperture

Un pasticcio e una farsa: così è stato definito il piano scuola da più parti, passato dopo ore di discussione. Un progetto quindi che si farà: nonostante dubbi e polemiche ancora una volta l’amministrazione Comunale ha scelto di andare avanti a testa bassa. Alla fine saranno 10 gli istituti comprensivi, ma con una pausa di riflessione fino al 15 febbraio per tre scuole: Lanfranco, Guidotti e Mattarella. Lo stand by è stato introdotto da un emendamento proposto dalla Giunta, relativamente alle situazioni più problematiche emerse dal confronto con gli Istituti e i genitori. La delibera è stata approvata con il voto a favore di Pd, contrario di Forza Italia, Movimento 5 Stelle, Per me Modena, Cambia Modena, Area popolare e con l’astensione di Sel e di Futuro a sinistra. Alla seduta era presente anche il Comitato della scuola media Lanfranco che protesta contro lo smembramento dell’istituto. Genitori e insegnanti con uno striscione e magliette di protesta sono rimasti per più di 7 ore ad attendere l’approvazione di un Piano contestato anche dalle 1500 firme raccolte in pochi giorni. Alla fine sono rimasti delusi, anzi molto arrabbiati, anche se il verdetto appariva scontato da giorni. Raccogliendo le testimonianze dei presenti, l’amarezza più grande resta quella di aver passato questi mesi a confrontarsi con il Comune, ma con un dialogo poco costruttivo perché senza nessuna apertura sul tema. Il Comitato ha promesso che in questi mesi, fino alla scadenza del 15 febbraio 2016, farà sentire all’Amministrazione Comunale la propria posizione, sperando che la scelta di prolungare i tempi non sia solo un modo per accantonare il problema. Inoltre questo breve stop metterà in difficoltà le scuole anche per le iscrizioni per il 2016. Sarà difficile dare una risposta ai genitori che intendono iscrivere il figlio in una scuola che fino a febbraio non saprà come sarà strutturata. Tanti nodi sul tavolo, in questi mesi vedremo se saranno sciolti o se si preferirà proseguire senza slegarli.