Ieri la firma dell’accordo tra Comune e Consorzio per il rilancio della struttura

Clima teso fra i banchi del mercato Albinelli, all’indomani della firma sull’accordo tra il Comune di Modena e il Consorzio che rappresenta gli operatori della struttura. Aria pesante e bocche cucite, o quasi. Dopo un anno e mezzo di braccio di ferro, Consorzio e amministrazione comunale hanno raggiunto l’intesa: per rilanciare il mercato, oggi in crisi, si punterà su ristrutturazione dell’area, estensione degli orari di apertura e introduzione di attività di ristorazione a fianco dei banchi. Si punterà di più anche sui prodotti tipici modenesi. Ma intanto negli spazi lasciati vuoti da chi ha chiuso si vedono nuovi banchi che di tipico hanno ben poco.

Al di là della bontà o meno delle novità che verranno introdotte, una delle lamentele più forti avanzate dai commercianti riguarda i costi che devono sopportare. Primo fra tutti la Tari.

Sulla Tari nessuno vuole parlare davanti alle telecamere. Ma, nonostante le smentite del sindaco, tutti – a microfoni spenti – ci confermano che la tassa sui rifiuti, per i commercianti dell’Albinelli, è molto più alta di quella che devono pagare i loro concorrenti esterni. Del resto era stato lo stesso Consorzio, a fine agosto, ad agitare i numeri: qui si paga da 6 a 19 volte di più rispetto all’estero. Poi, però, l’ascia di guerra è stata sepolta e si è arrivati all’accordo di ieri. Con buona pace di tutti. O quasi.