Data l’assenza del curatore fallimentare, ieri alla Conferenza dei servizi a Bologna non è stata presa alcuna decisione sulla bonifica dei cumuli di vetro. Intanto l’azienda chiude i battenti e per i 40 dipendenti si prospetta la cassa integrazione

Rimane irrisolta la questione “smaltimento dei cumuli di vetro” nella vicenda della Emiliana Rottami. Ieri a Bologna era in programma una Conferenza dei servizi a cui avrebbero dovuto partecipare tutte le parti coinvolte per individuare una volta per tutte una strategia di soluzione, ed in particolare per sciogliere il nodo della fideiussione da 1,4 milioni di euro a disposizione della regione per sanare i due siti: tuttavia il curatore fallimentare – figura centrale in questa fase – a causa di un’urgenza non ha potuto presenziare alla riunione. Così in merito alla bonifica dei 150mila metri cubi di rottami in vetro, che da anni sono oggetto di polemiche e che sono valsi all’azienda diverse diffide, non è stata presa nessuna decisione, e il tavolo è stato aggiornato al 6 settembre. Intanto la storica impresa di San Cesario, dopo oltre cinquant’anni di attività, da ieri ha ufficialmente chiuso i battenti con due mesi d’anticipo rispetto ai tempi stabiliti dal Tribunale. L’ultimo giorno utile per trovare un acquirente era il 30 settembre ma dopo due aste andate deserte si è deciso di non andare oltre. Nei prossimi giorni il sindacato Filctem-Cgil chiederà l’avvio della cassa integrazione straordinaria per i 40 dipendenti rimasti senza lavoro.